Tickers mammole.it
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giovedì 22 dicembre 2016

Al completo

Né il parto naturale né il cesareo sono una passeggiata: li ho provati entrambi e non so decidere cosa sia meglio...o peggio!
Di certo con il primo figlio non si hanno grossi pensieri e responsabilità che restano sospese fino al tuo rientro a casa. Con il secondo è diverso: a casa hai già la bambolotta, il marito che fa i tripli salti mortali tra il lavoro, te, la nuova arrivata e la prima pupa; nonni che si barcamenano alla meglio per dare aiuto come possono; tu sei in un letto d'ospedale e pensi che la giostra non può andare avanti a lungo, devi rientrare al meglio prima possibile e prima che il precario equilibrio si spezzi.
Con la bambolotta ho avuto una crisi isterica alle dimissioni, terrorizzata dal dover gestire la bambina da sola a casa.
Con sorellina ho fatto il diavolo a quattro per essere dimessa in terza giornata!
La nostra secondogenita è una bambina molto buona e tranquilla. Mangia e dorme. Mi correggo. Mangia, dorme e caca!...che per noi è un gran sollievo visti i problemi della bambolotta!
Ma un figlio porta sempre con sé un po' di scompiglio; e problemi.
Sorellina è fin troppo tranquilla! Tanto pigra da rifiutare di mangiare per dormire. Per cui a casa ha perso moltissimo peso e le è salita la bilirubina al limite del ricovero; quindi le prime due settimane dalle dimissioni sono state all'insegna di sveglie obbligate, continui tentativi di alimentarla in ogni modo (di forza), latte dal seno, tiralatte, latte artificiale, controlli in ospedale ogni due giorni.
Forse ora siamo usciti dal tunnel.
Finalmente è più sveglia ed attiva, si attacca bene al seno, abbiamo abolito biberon e latte artificiale, sta mettendo su peso ed il rischio ittero è scongiurato. Si spera.
Qualche colica notturna e pomeridiana, ma tutto sommato non ci possiamo lamentare.
In pochi giorni sorellina ha conquistato l'affetto e le attenzioni di tutti i familiari, con il suo aspetto da ranocchietta secca e le sue facce buffe! E' una gran coccolona: adora le carezze, i bacetti, le mille attenzioni da cui viene sommersa...
E la nostra primogenita?!
Seppur difficile a credersi, la bambolotta adora la sua sorellina, vuole aiutarmi, tenerla. Corre a darle il ciuccio se la sente piangere (non prima di aver esclamato con gli occhi al cielo ed aria scocciata “e mo' che vuoi tu?!”).
Per ora la gelosia si manifesta solo con gli estranei o con i parenti che vede meno spesso: pretende che le si chieda il permesso prima di avvicinarsi alla piccola, perché è solo sua. Poco male direi!
Cosa posso aggiungere?
La nostra casa ha ormai un altro aspetto.

Quello di chi ospita una famiglia finalmente al completo.

mercoledì 21 dicembre 2016

Immenso Amore

Il 3 Dicembre, alle 9.39, è nata Sorellina.
La notte precedente al cesareo ero stranamente tranquilla, avevo solo voglia di dormire...ma la bimbetta della mia compagna di stanza d'ospedale non ne voleva sapere di smettere di piangere!
Alle sette del mattino hanno iniziato a prepararmi per l'intervento: ricordo vagamente di essere stata spostata di stanza in stanza per tracciati, catetere, depilazione, ecografie, visite, prelievi, ecc; intontita dalla mancanza di sonno accumulata negli ultimi due mesi è come se di colpo mi fossi ritrovata di fronte alle sale operatorie, in attesa di sapere in quale dovessi entrare.
Le guardavo e cercavo di capire dove si fosse piazzata la gineserafica, quale fosse quella a me destinata. Quattro sale. Fa che non sia la seconda...
Essì, perché quella non me la posso dimenticare: è dove mi hanno fatto il raschiamento l'anno scorso.
Ho scorto del movimento ed intravisto la mia ginecologa. Mi è scappata un'imprecazione.
Forza Fortunata, non è il momento di essere superstiziosa, andrà tutto bene!
Mi hanno portata dentro, fatta sistemare sul tavolo operatorio; mentre mi eseguivano la spinale io non facevo altro che guardarmi intorno, assalita dai brutti ricordi, schiacciata dal magone.
Sta per nascere Sorellina: ha il diritto di avere tutta la tua attenzione. Basta con i cattivi pensieri. Concentrati su questo momento, il passato è andato ormai!
Ho detto addio a quel dolore...o forse solo arrivederci. E mi sono concentrata sulle sensazioni dell'anestesia: che strano sentirsi le gambe e non poterle muovere, sentire tutto tranne il dolore!
Laggiù hanno armeggiato per un po', giusto qualche minuto; poi una grande pressione e la concitazione della gineserafica: “Aiutatemi a tirar fuori la bambina! Dobbiamo tirarla fuori, forzaaaa!”
Mi sono spaventata. Credo che mi siano saliti in quattro sulla pancia. Sorellina non usciva...non saprò mai bene se sia stata una mia impressione o se davvero qualcosa stesse andando storto.
Momenti lunghissimi, il tempo che si congela.
Ho girato la testa verso una porta di metallo alla mia sinistra, che rifletteva la mia immagine: mi sono costretta a continuare a sorridere e credere fermamente che tutto sarebbe andato per il meglio.
Dopo diversi istanti ho sentito urlare la mia bambina; arrabbiatissima: sì, decisamente non voleva uscire, ne ho avuto la certezza!
Me l'hanno avvicinata un attimo al viso e l'ho riempita di baci. Non ho fatto in tempo a guardarla, ma ho sentito la sua pelle delicatissima ed il suo calore. Poi l'hanno portata via.
A quel punto ero finalmente tranquilla ed appagata: una bambina che urla così forte non può che stare bene, anche se nata alla trentasettesima settimana!
Così è stato.
3.180 grammi di immenso Amore.


venerdì 2 dicembre 2016

Menzione d'onore

A mio marito.
Che se sembra distante e sopito sta solo prendendo le forze per affrontare la bufera;
Che quando il mondo va a rotoli lui è capace di fermarlo;
Che se tutto va male è il mio scudo contro le avversità, la mia spada contro il nemico e la forza che non ho più.

Bollettino di guerra

Questo post di aggiornamento segue quello precedente per bollettino guai.
Ho pochissimo tempo e mille cose da sistemare, ma sento il bisogno di scrivere: non so quando riuscirò a tornare al blog.
La settimana scorsa il Fatalista è stato colpito da una brutta faringite e la bambolotta da una malattia esantematica di cui non avevo mai sentito parlare (bocca-mani-piedi); io ero ancora in condizioni di salute decenti, quindi tutto è rientrato nella routine, grazie al cielo! Poi ho smesso io stessa di essere autosufficiente, che è una cosa davvero orribile!
Le mie emorroidi sono peggiorate...a dir poco...
Lunedì mi sono dovuta concedere un bel giro al pronto soccorso per inciderne una enorme, trombizzata, praticamente a crudo perché l'effetto dell'anestesia è stato irrilevante.
Io che ho partorito la bambolotta con dolore e senza fiatare una volta, ho urlato come un maiale scannato per tutto il tempo...se solo fosse servito a qualcosa, almeno!
Nel giro di due giorni i trombi erano di nuovo lì.
Ieri mattina altre due incisioni e la consapevolezza che non si può fare altro fino al parto: sono un caso irrecuperabile e se non fossi incinta mi avrebbero ricoverato ed operato immediatamente.
Il proctologo ci ha spiegato che non sono in condizioni di affrontare un parto naturale e di parlarne immediatamente con la ginecologa.
Ieri sera, al controllo dalla gineserafica, la conferma.
Sorellina deve venire al mondo quanto prima perché la sua mamma non può andare avanti oltre in queste condizioni. Non si può neanche rischiare che si scateni il parto naturale perché non potrei in alcun modo affrontarlo (a causa dei dolori ho sempre più spesso le contrazioni).
Così oggi pomeriggio mi ricoverano ed al massimo domattina la faranno nascere con parto cesareo.
Sono a 37+3. Speriamo bene.
Non potrei sopportare che qualcosa andasse storto e che non fosse pronta a venire al mondo: sarebbe solo a causa mia!

venerdì 18 novembre 2016

In salita

Lo scrivo una volta e non ci penso più, altrimenti passa un altro mese prima che metta mani al blog.
E' che odio scrivere dei problemi, anche se fanno parte della quotidianità.
Quindi dichiaro ufficialmente che il presente è un post di lagna: schietto e sintetico come meglio mi riesce.
Capitolo bambolotta...
Cresce velocemente ed è per lo più adorabile: non è una bimba capricciosa, certo è estremamente vivace, forte di carattere ed impegnativa, ma facilmente gestibile con un po' di pazienza e le giuste chiavi d'accesso ai suoi "muri".
Gestire il suo intestino durante questo anno è stata tutt'altra cosa. Essì, è passato quasi un anno dall'ultimo post in proposito. In estate la situazione è peggiorata; molto. Negli ultimi mesi non era più in grado di fare cacca da sola: indicibile strazio...vabbé: ci siamo arresi e siamo pian piano ritornati ai due vecchi misurini di macrogol. Aspettiamo che cresca per ripetere tutti gli esami: è una prospettiva che ci terrorizza perché ora è consapevole e ricorderà tutti i controlli invasivi a cui potrebbe essere sottoposta; ma ci penseremo al momento opportuno.
Poi l'ultima novità...che tanto novità non è: la balbuzie si è ripresentata. Ha ricominciato ad inizio mese, quasi ad un anno esatto dal primo episodio. Il pediatra, come anche la logopedista, mi avevano avvisato che sarebbe ricapitato, stavolta non sono stata colta impreparata: ho parlato subito con le maestre e mi sono armata di tutta la pazienza di cui sono capace. So che è una fase dello sviluppo del suo linguaggio e che è inutile allarmarsi: ignoro gli inceppamenti e le dedico più tempo...perché il vero problema è il tempo: aspettare che lei riesca ad esprimersi, non forzarla, non finire le sue frasi anche se sei in ritardo sui tuoi programmi, se lei è in ritardo per l'asilo, se è passata da un pezzo l'ora di andare a letto...è estenuante, questa è la verità. E poi c'è quella frase lanciata lì dal pediatra...quella frase che aleggia ancora nell'aria...si ricordi, signora, non sappiamo come potrebbe reagire alla nascita della sorellina: potrebbe peggiorare la stitichezza, la balbuzie...o tirar fuori qualche altro problema che neanche immaginiamo.
Grazie, neh!? Nessuno è in grado di rassicurarti come l'uomodighiaccio!
Capitolo Fortunata...
Acidità di stomaco, reflusso, emorroidi. Da oltre un mese, contemporaneamente. Scritto così non fa molto effetto, se non fosse che non dormo, non posso stare in piedi, non posso stare seduta, non posso stare stesa. Ci sono momenti in cui l'unica cosa da fare è sbattere la testa al muro e piangere, piangere, piangere...perché al parto manca ancora un mese, io sono sempre più stanca, nervosa e preoccupata...perché dopo il parto si risolveranno i problemi allo stomaco, ma le emorroidi peggioreranno...e non so davvero come potrebbe essere peggio di così...ah! e poi ci saranno anche i punti a chiudere il cerchio!
Penso a Sorellina, stringo i denti e faccio finta di niente. E' sempre poca sofferenza in confronto alla gioia di poterla stringere fra le braccia: basta non perdere di vista le cose importanti, giusto?!
Capitolo Fatalista...
Non pervenuto.
Per lui non è cambiato niente ancora. Sembra disinteressato o distratto. Forse sta lavorando troppo, forse è semplicemente consapevole che non può fare granché né per me né per la bambolotta.
Certo la bambina sta mostrando un grande attaccamento alla mamma e lui ne soffre: la cerca e viene rifiutato...e so che questa cosa lo fa dispiacere moltissimo!
Ma comunque è quello che sta meglio fra tutti. Ancora per poco...
Poi gli toccherà la sorte peggiore, perché noi donne non ci pensiamo ma i nostri uomini dopo il parto si ritrovano una moglie trasformata dentro e fuori, completamente concentrate sui neonati, ormonali e irascibili...gli equilibri familiari improvvisamente spostati sulle loro spalle...massì...lasciamo che se la goda ancora un po'...giusto un mesetto...


giovedì 17 novembre 2016

Una grande idea

Ieri mattina il Fatalista mi ha chiamato per avvertirmi che avrebbe tardato un po' per pranzo.
Sìììììììììììììììììì. Tempo extra per me! Forza, Fortunata, datti da fare! Una sistematina ai piedi che ne hanno proprio bisogno!
Ho una vera fissazione per i piedi.
Posso essere terribilmente in disordine ma i miei adorati no: devono essere perfetti...questo prima della seconda gravidanza...poi ho perso ogni controllo anche su quello.
Così mi sono catapultata in bagno: taglio unghia, limatina, via i duroni, pediluvio.
Niente di che in teoria.
E la pancia?! Non sapevo dove metterla, come sistemarmi. Le braccia avrebbero avuto bisogno di prolunghe, i polmoni di riserva ossigeno extra, lo stomaco forse andava estratto e poggiato da qualche parte in attesa della fine delle operazioni, la vescica suturata...eccetera, eccetera.
Non è stata una grande idea: un' orca sarebbe sembrata meno imbranata ed impedita, che diamine!!!
Con estrema fatica e bestemmiando in turco ho portato a conclusione le operazioni; mi sono concessa anche una depilazione a mezza gamba (alla cieca ovviamente) con santo epilatore last minute.
Credo di aver fatto giusto in tempo: se avessi aspettato solo qualche altro giorno non sarei stata più in grado di fare un cavolo...il che vuol dire che al parto ci arriverò così come capiterà...amen.
Ahhhhh....ovviamente il marito non è tornato affatto più tardi del solito...santapazienza!

giovedì 20 ottobre 2016

Non respirare

Se la bambolotta si ammala, la notte in bianco è la mia.
Se il marito si ammala, pure.
Se mi ammalo, idem.
Negli ultimi dieci giorni i tre avvenimenti si sono susseguiti nell'ordine sopra elencato.
Ora: è vero che da quando ho il pancione mi alzo più volte la notte per andare in bagno e russo, ma il marito russa di norma come un trattore, tranne qualche volta in cui sono più fortunata e pare una locomotiva a vapore.
Premesso ciò, sentirsi dire dal Fatalista: "Non respirare moglie, che non riesco a dormire!" non ha prezzo...

mercoledì 19 ottobre 2016

Senza fretta

Domenica pomeriggio sono venuti una coppia di amici a prendersi un caffè a casa.
Ero contenta di rivederli: non sono persone con cui riusciamo a vederci spesso, ci si incontra solo in rare occasioni.
Ovviamente qualsiasi discorso non poteva non incentrarsi su questa nuova gravidanza, una bella sorpresa un po' per tutti, amici e conoscenti inclusi.
Non so cosa si siano detti i nostri mariti... ma fra noi donne è andata più o meno così:
"Fortunata, chi ti sta seguendo in questa maternità?"
"La Gineserafica...la conosci? è di qui"
"Mai sentita nominare...comunque non mi affiderei mai ad un ginecologo di qui..."
"Bah, ti dirò che mi sto trovando bene, poi lavora in ospedale: potrà prendere lei stessa il parto e la cosa mi rassicura"
"Ma in quale ospedale?! Non dirmi che pensi di partorire qui!!! Ci sono solo medici ignoranti e scansafatiche; non c'è un reparto che funzioni...con tutte le cose brutte che sono capitate...non mi farei toccare neanche con un dito: vai che stai bene e loro sono capaci di ammazzarti!"
"So che ci sono stati un paio di brutti episodi...ma sono cose che capitano purtroppo; stavolta non me la sento di raggiungere il capoluogo per partorire lì: le cose sono diverse, abbiamo la bambolotta a cui pensare; non posso stare in pensiero per il viaggio: partorirò sotto Natale...le strade potrebbero essere ghiacciate e costringere marito e bambina a farsi due ore di viaggio fra andata e ritorno per stare una sola ora con me è impensabile...poi potrei aver bisogno di qualcosa e sarei lì da sola per tutto il resto del tempo: chi potrebbe raggiungermi velocemente? No, ormai ho deciso."
"Non puoi partorire qui solo per comodità! Io non rischierei mai..." e giù ad elencare tutte le disgrazie capitate nel nostro ospedale, che fossero vere o di fantasia. Ho iniziato a sentirmi a disagio divisa fra l'ansia crescente e l'incapacità di mettere fine a quello sproloquio; ero anche in imbarazzo perché mi sembrava che avrebbe interpretato come un torto il mio non cedere alle sue pressioni. Per fortuna ad un certo punto ha dichiarato:
"Vabbè, comunque io sono sempre per il vivi e lascia vivere...e come la chiamerete questa bambina?"
"La prima ha il nome di nonnasprint, la seconda è giusto che abbia il nome di nonnamanager"
"Ma DAVVERO?! Noooooo, dai! Non potete metterle quel nome! E' troppo simile a quello della bambolotta e poi...ti devo dire la verità...a me non piace proprio! Il nome è una cosa che ti porti per tutta la vita, ci dovete pensare!"
"Non posso rispettare le tradizioni per i miei suoceri e poi non farlo nei riguardi dei miei genitori..."
"Ma ci sono tanti bei nomi! Vedi il mio ad esempio: a me piace tantissimo!"
Ma se hai un nome sputtanatissimo! Diecimila volte meglio il nome di mia madre...
"Senti, se non dovesse piacerle, quando fa grande se lo cambia...alla fine è solo un nome! Spero solo che vada tutto bene e che sia un parto veloce"
"Ma certo che andrà bene: il secondo parto è sempre più veloce...cioè il travaglio dura davvero poco mentre la fase di espulsione è molto più lunga rispetto alla prima volta...il brutto è la ripresa post parto. Con la seconda ci vorrà molto più tempo per recuperare...vedrai come ti sentirai..."
"Vabbè...non credo sia una regola...dipende da caso a caso..."
"Nooooo: è proprio così! Anche tutte le mie amiche hanno notato la stessa cosa...ed io ho un mucchio di amiche!"
"Sarà...basta che Sorellina non faccia come la bambolotta che non ha dormito né di giorno né di notte per un anno e mezzo ed oltre..."
"No, tranquilla. Le seconde dormono una bellezza: finché sono piccole mangiano e dormono, non si fanno proprio sentire...ma i problemi che ti danno quando crescono...guarda... non te lo voglio proprio dire..."
Il tenore della conversazione non è mai cambiato.
Alla fine, quando ha dichiarato:
"Ci vediamo presto, vi veniamo a trovare quando nasce Sorellina..." ho pensato:
Senza fretta. Ti aspetto, ma non troppo. Prenditi tutto il tempo che vuoi...anche fino ai diciott'anni della piccola...sai: devo riprendermi da questa fase di suscettibilità dovuta agli ormoni e sento che avrò un lungo recupero post parto...

martedì 18 ottobre 2016

Felicità è...

"Mamma...ti devo dire una cosa..." la bambolotta mi raggiunge dopo essere stata ad osservare a lungo le foto del nostro matrimonio e mi abbraccia. Sempre stretta stretta a me dichiara coccolosa:
"Sono felice!!! Mamma sono proprio felice che tu e papà vi siete sposati...e che avete scelto me e la sorellina!"

giovedì 6 ottobre 2016

Cartone e plastica

Il Fatalista stamattina, mentre faceva le coccole alla bambolotta:
"Vieni qui! Dammi questo piedino che me lo porto al lavoro...mannaggia non si stacca!"
Risposta pronta della minuscola:
"Noooo, non si stacca! Senti qui come sono dura (mostrando il ginocchio)! Io sono di cartone, mica di plastica che si rompe subito!..."

martedì 4 ottobre 2016

Non è andata male...

La bambolotta ha ripreso ad andare in piscina.
Stavolta è il Fatalista deputato ad occuparsi di lei perché io non ce la faccio: già ora sarebbe molto pesante...figuriamoci alla fine del trimestre quando starò per partorire!!!
Siamo riusciti a trovare un corso compatibile con gli impegni lavorativi del marito: due ore di seguito il sabato mattina, così la prima lezione c'è stata sabato scorso.
Ho preparato il borsone della piccola e gli ho illustrato tutto per filo e per segno:
"Qui trovi costume, cuffia e accappatoio. Subito sotto asciugamani per i piedi e poncho per la doccia.
Il cambio intimo pulito è qui al lato. Nel borsellino ci sono shampoo, bagnoschiuma, spray piedi, olio corpo, olio capelli e pettine...è facile, basta che ti ricordi di usare tutto e non sbaglierai! L' asciugacapelli è nella tasca laterale...in quella opposta ci sono i copriscarpe. La tessera per entrare è sul davanti. Tutto chiaro?"
"Sì, per chi mi prendi?! Sono adulto e vaccinato..."
"Mmmmmm...Ah, dimenticavo! I cotton fioc sono ovunque: in ogni tasca e nel borsello...così non puoi dimenticartene...sbucheranno fuori continuamente...mi raccomando!...è importantissimo che le asciughi le orecchie...non voglio rischiare l'otite!"
"Va bene, andiamo ora?!"
Li ho accompagnati e li ho aspettati al bar. Lui ne ha approfittato per farsi una nuotata nella corsia vicina alla figlia. Quando hanno finito mi ha raggiunto: lei raggiante e lui leggermente trafelato...
"Marito, tutto a posto? Fatto tutto?"
"Tutto a posto, non ho dimenticato niente!"
A casa ho disfatto il borsone.
Per primo ha trovato il cambio intimo intatto.
"Fatalistaaaa??? Per caso le hai rimesso le mutande e la maglia intima sporche?!"
"Nooooo....aspetta...sì, può essere..."
Poi ho aperto il borsello e tutti i prodotti mi sono sembrati troppo puliti e asciutti...e, soprattutto, le bottiglie degli oli non erano affatto unte.
"Avete fatto la doccia insieme?"
"Sì!"
E' stato lecito che mi venisse il dubbio che abbia usato il suo docciaschiuma per fare tutto...ma non volevo infierire...o forse non mi volevo innervosire oltre.
Nel pomeriggio, mentre andavamo in campeggio, nel tragitto in auto la bambolotta si è coperta e stretta le orecchie fra le mani, innervosita dallo sbalzo di altitudine.
"Bambolotta, ingoia la saliva, ammamma...vedrai che le orecchie smetteranno di essere otturate...prova!...Come va? E' passato il fastidio?"
"Sì, mamma!"
"...marito...a proposito...ti sei ricordato di asciugarle le orecchie stamattina?"
"Oh, cacchio! No! E' proprio l'unica cosa che mi sono dimenticato! Dai...come prima volta non è andata male, vero moglie?!"


lunedì 3 ottobre 2016

Su due piedi

L'appuntamento con il probabile acquirente della roulotte è stato rimandato di una settimana, così l'altro ieri pomeriggio ci siamo messi in macchina ed abbiamo raggiunto il campeggio, luogo deputato all'incontro.
Si è presentata un'allegra famigliola composta da due giovani genitori e tre figli tutti sotto i dieci anni.
Abbiamo mostrato, elencato e spiegato tutto mentre la bambolotta vagava felice per i viali alberati, ignara del tradimento che mamma e papà le stavano facendo sotto il naso.
Eravamo tranquilli: sia il Fatalista che io pensavamo che sarebbe stato difficile, lungo e laborioso trovare qualcuno che si innamorasse della nostra roulotte...è tutta roba vecchiotta ed era il solo primo acquirente a farsi avanti...
Dopo una mezz'ora ci siamo salutati con il proposito che ne avrebbero discusso fra loro in famiglia prima di prendere una decisione definitiva.
Neanche il tempo di metterci in macchina e ripartire in direzione casa che ha squillato il telefono del marito:
"Ciao, siamo sempre noi! Abbiamo parlato e...la prendiamo. Puoi togliere l'annuncio? Nel giro di qualche giorno concludiamo..."
Cosaaaaa?! Comeeeee?! Così su due piedi?! 
Non ero preparata.
Neanche il Fatalista secondo me...è sceso uno strano silenzio in macchina dopo la conversazione telefonica.
Doveva proprio andare così, non c'è che dire.

giovedì 29 settembre 2016

Rossella

Da quando la mia pancia è evidente la bambolotta ha iniziato a parlarci di Rossella.
Le informazioni su di lei sono poche...cioè sappiamo sempre quello che sta facendo, ma non chi e come sia.
Abita la pancia della bambolotta, nascerà a Dicembre come Sorellina ed è molto attiva.
Alle mie domande nostra figlia risponde evasiva:
"Sì, diciamo che è mia figlia...ma siamo sorelle..."
La bambolotta pretende attenzioni e ammirazione da Rossella: deve guardarla mentre fa le sue acrobazie, mangiare con lei, dormire con lei, giocare, disegnare, ballare e talvolta anche volare!
Penso che si aspetti la stessa dedizione da Sorellina quando nascerà e mi preoccupo di chiarire che i neonati sanno solo dormire, piangere, succhiare latte e sporcare pannetti.
"Lo so, mamma! Sorellina non saprà fare niente ma le insegno tutto io!!!"
Non so che pensare.
Nella mia testa questa storia di Rossella è a tratti inquietante.

mercoledì 28 settembre 2016

Prego

Quando ero incinta della bambolotta il mondo intero sembrava volermi viziare!
Era bello esibire il pancione e accettare la cortesia della gente per strada, nei negozi, negli uffici.
Sono passati poco più di tre anni e pare che l'indifferenza abbia contagiato tutto l'universo: le auto non ti danno la precedenza neanche sulle strisce pedonali, al supermercato non ho mai saltato una fila, gli sportelli prevedono priorità per donne incinte e disabili solo sui cartelli...(che diamine li espongono a fare?!)
Il Fatalista mi direbbe di pretendere ciò che è mio diritto, ma io non sono d'accordo. Cortesia ed educazione vogliono che siano gli altri a cedere il posto, se possono: non vorrei mai passar davanti a chi magari ha più bisogno di me...io come posso saperlo?
Però stamattina sono proprio rimasta di stucco.
Ero in fila alle casse del supermercato: la commessa evitava di guardarmi per non dover chiedere agli altri di farmi passare, le quattro persone davanti a me totalmente indifferenti al pancione.
Una mia coetanea, tutta imbellettata ed ingioiellata, mi si avvicina e chiede:
"Signora, posso passare avanti? Non ho molta roba da pagare..."
No, non puoi, cacchio! Ho la schiena a pezzi, lo stomaco sotto sopra, il carrello stracolmo, se non mi sbrigo me la faccio pure sotto...e per giunta dovrei avere la precedenza!!! Sei pazza o cosa?!
"Sì, certo. Prego"


venerdì 23 settembre 2016

La spesa come dico io

La bambolotta adora il panificio perché produce i prodotti che più gradisce mangiare; soprattutto ultimamente, da quando sembra aver litigato con ogni tipo di proteine e facciamo una gran fatica a convincerla ad avere una dieta varia e bilanciata!
Ad ogni modo lei e suo padre sono assidui frequentatori del panificio di fronte casa di nonnasprint: tutti lì dentro la conoscono e non si meravigliano più di veder entrare il nostro scricciolo di appena tre anni con le sue richieste decise ed il soldino tra le mani: non arriva al bancone, ma senza indugi o vergogna, fa tranquillamente il giro, recupera il bottino e paga.
Ultimamente sembrava confusa nel fare la spesa...con sembrava intendo dire che il Fatalista aveva tale impressione...ché si sa che gli uomini sono poco perspicaci.
Ad ogni modo la settimana scorsa mio marito le ha chiesto di comprare tre panini: due per lui ed uno per lei (io sono automaticamente esclusa perché celiaca):
"No, papà, io voglio il panino al wurstel!"
"Va bene...allora compra due panini a tartaruga e un panino al wurstel...tieni i soldini"
Al loro ritorno in macchina ho chiesto come fosse andata e il Fatalista mi ha risposto che la piccina anche stavolta si era confusa: aveva chiesto tre panini al wurstel. La bambolotta alla risposta del padre è saltata su e vistosamente indignata ha dichiarato:
"Non mi sono confusa, tu sei confuso! Io ho chiesto tre panini al wurstel perché ho pensato alle cuginette!"
E il marito, mortificato, le ha domandato:
"E a me non ci pensi?!"
"No: ho pensato alle cuginette, non ho sbagliato per niente!"
Lì ho capito tutto: ho capito che non ci si può fidare della nostra furbetta perché è troppo sveglia e conviene entrare con lei ed assicurarsi che non faccia di testa sua!!!
Comunque ieri sera credo che anche il padre abbia iniziato a dubitare della buona fede della figlia.
"Bambolotta, vai a comprare due euro di taralli alla cipolla...tieni il soldino!"
"Sìììììììììììì, buoniiiiiii! Vado!"
Ci siamo appostati fuori alla vetrina.
Quando è arrivato il suo turno ha fatto la sua richiesta e la signora che la serviva ci ha guardati con aria interrogativa, ha sollevato la busta dei taralli incriminati e noi abbiamo annuito in segno di conferma.
"Marito...forse è il caso che entriamo...non mi fido..."
"Noooo!"
La signora riempie una bustina e poi ci fa di nuovo segno con aria interrogativa, il marito annuisce di nuovo convinto, ma lei non sembra convinta per niente.
"Marito! Entriamo per favore!"
La bambolotta ha chiesto taaaaanti taralli. Non due euro, ma taaaaanti.
"Scusi signora, si è sbagliata. Due euro, grazie."
"Non mi sono sbagliata! Io ne voglio tanti... non due euro. Io compro come dico io, quanto voglio io!"
"E se non hai abbastanza soldi per pagare tutto quello che chiedi? Come la mettiamo? Come fai se i soldini non ti bastano?"
"Ho detto che compro come dico io, quanto voglio io! Hai capito?!"

giovedì 22 settembre 2016

Accidentaccio!

L'estate è finita.
Ho faticato ad accorgermene per via del clima ancora mite, delle maglie a maniche corte, dell'abbronzatura presa (rigorosamente sotto l'ombrellone per ordine della gineserafica), della piantina di basilico sul balcone, del riposo dal lavoro per la maternità anticipata...
Abbiamo chiuso la stagione in campeggio l'ultimo fine settimana di Agosto: tutto è stato smontato, impacchettato e stoccato tutto in roulotte.
E' stato faticoso col pancione: dodici ore di lavoro ininterrotto, in piedi, a lavare e spostare pesi sotto il sole; senza contare la settimana trascorsa a fare lavatrici ininterrottamente.
E stavolta ho chiuso la porta della roulotte forse per sempre.
Ci siamo goduti il campeggio per due sole estati. Il rospo da ingoiare è grosso, soprattutto perché la bambolotta (e qualsiasi bambino) è strafelice di vivere il campeggio: e allora non importa la fatica, lo stress, i sacrifici...tua figlia è raggiante e non ti serve altro.
Avevamo acquistato una roulotte già piazzata nel camping da diversi anni, per fare un tipo di contratto annuale che ci permettesse di tenerla sempre lì, di risparmiare e poter godere anche dei weekend e far fare più mare alla piccola.
Poichè le persone sono spesso maleducate, soprattutto se prendono confidenza, il proprietario del campeggio si è stufato dei cosiddetti "forfettari" e sta facendo in modo da liberarsene aumentando i prezzi del 50%.
Una follia! Che pure ad averceli tutti quei soldi sarebbe assurdo non preferire un villaggio all inclusive o una casa in affitto...
Questo, aggiunto alla considerazione che la roulotte è vecchiotta e non si può spostare facilmente, ci ha spinti a metterla in vendita.
Sabato un aspirante acquirente andrà a vederla.
Mi piange il cuore, accidentaccio!!!

sabato 13 agosto 2016

Felicità sia!

Il 6 agosto, dopo cinquanta giorni di ricovero in ospedale, il piccolo Precipitoso è potuto tornare a casa con mamma e papà!
La notizia non è stata ancora diffusa perché il neonato è delicato e per un mesetto dovrà starsene in casa tranquillo: le infinite visite che si ricevono in questi casi non sono affatto opportune!
Ero preparata a conoscerlo molto più in là, ma dopo un paio di giorni l'Aspirantemamma ci ha chiesto di passare a salutarlo: è stata una visita lampo ma intensa (soprattutto per me e per i miei ormoni)!
È un bimbo piccino...minuscolo...eppure tanto forte...
Poi, ieri sera, siamo stati invitati a cena da loro ed abbiamo potuto festeggiarlo come si deve: ho preparato una torta con davvero tanto tanto amore! La bambolotta (che aveva ricevuto il divieto assoluto di toccare il piccolo o di avvicinarsi troppo) era incantata, curiosa e su di giri.
Per quanto mi riguarda della serata ricorderò per sempre la gioia di vedere la mia amica allattare suo figlio al seno: non si è mai arresa, nonostante tutte le difficoltà, e ce l'ha fatta.
Certo ci vuole tanta fortuna in certe cose...ma io non posso fare a meno di essere infinitamente orgogliosa di lei!
Non resta che godersi la felicità!!!

giovedì 11 agosto 2016

Maledizione

Adoro il cielo, soprattutto all'imbrunire o di notte: amo la luna e le stelle più del sole.
Ovviamente l'appuntamento con la notte di San Lorenzo è sempre stato sacro per me...finché non ho conosciuto il Fatalista...da allora in poi si è scatenata la maledizione.
Stavolta mi ero preparata per bene: sarei stata in campeggio, il marito in città avendo ormai finito le sue ferie; mi sarebbe bastato alzare gli occhi al cielo e godermela!
Invece per un imprevisto martedì sono dovuta rientrare a casa e ieri sera, inutile dirlo, non sono riuscita a salire in terrazzo: quando casa, marito e bambolotta erano finalmente sistemati era ormai notte ed io ero esausta.
Ma non mi sono data per vinta: ho letto che il picco di stelle cadenti quest'anno sarebbe stato fra l'11 e il 12. Certo non è la stessa cosa (un po'come festeggiare Natale a Santo Stefano), ma chi se ne importa!!!
Ho pregustato l'evento da stamattina; ho persino organizzato la cena dalla colazione per non avere impicci...a costo di mollare marito e figlia e isolarmi al piano superiore...
Nel pomeriggio ha iniziato a piovere.
Poi il diluvio.
E con questo sono dieci anni che perdo l'appuntamento con le stelle cadenti!

domenica 7 agosto 2016

In una notte buia e tempestosa

Stanotte sembrava venir giù il cielo: vento, lampi, tuoni, pioggia a dirotto, pigne che colpivano violentemente la roulotte...
Il Fatalista si è alzato a controllare che la tenda veranda reggesse a tanta furia ed io, prima in dormiveglia, mi sono destata del tutto. Anche la piccolina in pancia era sveglia mentre la bambolotta dormiva incurante della bufera.
Ho poggiato delicatamente le mani sul ventre, in un gesto ormai consueto ma che finora mi ha lasciato sempre la delusione di non riuscire a percepire nulla esternamente dei movimenti che sento dentro.
Un colpo deciso ha spostato lievemente le mie dita... forse l'ho immaginato...
No, ecco un secondo ed un terzo calcio ben assestato: li ho sentiti chiaramente sotto le mani!
Sorellina è sempre più presente nei miei pensieri e nelle mie giornate; a breve potranno sentirla distintamente anche la bambolotta ed il Fatalista.
E quando nascerà saranno lampi e tuoni nella nostra vita, una seconda forza della natura esattamente come la primogenita.

venerdì 5 agosto 2016

Conoscersi

Com'è possibile?!
Questo ho pensato quando ho scoperto di essere incinta l'anno scorso: dopo gli esami, i controlli, le cure, le inseminazioni tentate per riuscire ad avere la bambolotta, una gravidanza naturale mi sembrava impossibile!
Poi la camera vuota, il raschiamento, la delusione prima e la disperazione dopo.
Avrei dovuto partorire a Gennaio di quest'anno e fino ad allora ho vissuto quasi in trance, sempre in bilico sull'orlo della depressione; perché, se il primo figlio lo fai per te stessa, il secondo lo desideri anche per il primo... abbiamo la nostra età, si spera di campare cent'anni, ma la paura di lasciare sola presto la bambolotta è forte, quasi quanto quella che possa un giorno doversi occupare da sola di due genitori non autosufficienti.
Non so se sia un pensiero solo mio o se semplicemente si eviti di parlare di certi argomenti, però è la realtà dei fatti: è una schiacciante possibilità.
In conclusione avevo mille più una ragione per desiderare con tutta me stessa una seconda gravidanza.
Il Fatalista non si sarebbe convinto una seconda volta a seguire il percorso della PMA...dopo l'aborto io forse sì...ma non ho neanche provato a prendere l'argomento: ci vuole impegno mentale e fisico, con una bambina ancora piccola...l'avremmo dovuta sacrificare insieme a noi...no, troppo complicato!
Dicevo: fino a Gennaio non sono stata in grado di pensarci lucidamente.
Poi mi sono fatta due conti, qualche ragionamento ed un piano.
Sono diversi anni che controllo il mio ciclo con il metodo sintotermico: ormai sono così esperta da non aver neanche più bisogno di prendere la temperatura basale per individuare l'ovulazione. Sono anche piuttosto regolare, il che aiuta. Ogni mese segno e segnalo qualsiasi cosa che possa essere utile: dai rapporti intimi ai sintomi.
Quando sono rimasta incinta avevamo avuto un solo incontro in prossimità dell'ovulazione: niente altro dall'inizio del ciclo; ho pensato che fosse quella la chiave, la soluzione: il liquido spermatico di mio marito contiene pochissimi spermatozoi (nonché piuttosto indecisi sulla direzione da prendere ed acciaccati...) e la regola per cui si dovrebbe essere in astinenza al massimo dai tre ai cinque giorni nel nostro caso forse è una ca@@ata: gli spermini saranno pure giovani e freschi, ma se non c'è il numero muoiono tutti di sicuro prima di arrivare a destinazione!
Seconda osservazione: avevo segnato che in quella occasione ero rimasta a letto dopo il rapporto per diverso tempo, causa mal di schiena.
Quindi non ero scappata immediatamente in bagno come al mio solito...
Visto che non si può mettere al corrente un uomo di tali ragionamenti, perché per quanto desiderino un figlio, se si sentono oggetti da riproduzione vanno inconsciamente e praticamente in sciopero involontario, ho cercato di pilotare il giorno e il modo.
A febbraio non mi è riuscito.
A marzo sì: astinenza fino al giorno stabilito e ferma a letto fino al tempo di coagulazione dello sperma (che mi pare dovrebbe essere mezz'ora, ma io per sicurezza non mi sono mossa per un'ora) per evitare di perderne gran parte subito dopo il rapporto.
Dopo quindici giorni il test: incinta.
Com'è possibile?! Ha detto il Fatalista.
Sarà stato il caso, sarà stato il destino, ad ogni modo io ho dato una mano...e l'ho spiegato al marito.
Ha fatto una gran fatica seguire il ragionamento, mi ha guardata come se fossi un po' matta (e forse lo sono) ed è rimasto incredulo; resterà così finché non stringerà fra le braccia la nostra secondogenita.
Forse certe cose non si dicono e meno che mai si dovrebbero scrivere nero su bianco, ma voglio che chi passi da qui (incluso le mie figlie) sappia che conoscere se stessi, il proprio corpo, è una grande opportunità. Nessun ginecologo, professore o luminare può arrivare a capire di ciascun paziente ogni aspetto come possiamo fare noi stessi; inoltre, riuscire ad avere spirito critico aiuta ad evitare i ciarlatani, a spendere soldi facili in imprese inutili o impossibili. Non ci sono regole universali valide per chiunque: siamo individui unici e come tali dobbiamo pretendere di essere trattati.
Infine: mai arrendersi.

Sostituta

E, dopo quasi un mese dal fatidico giorno in cui ho deciso di togliere il ciuccio alla bambolotta, stanotte finalmente ha dormito senza pianti e risvegli improvvisi.
Lei è una tosta, lo spirito di rassegnazione non è nelle sue corde... per tutto questo tempo ha tentato ogni tattica, dalla supplica alla minaccia, ma ha trovato un muro invalicabile: me.
Non nego che, se all'apparenza potevo sembrare determinata e tranquilla, in realtà ho faticato non poco a gettare il ciuccio nella pattumiera: l'ho tenuto per molti giorni sul frigorifero incapace a decidermi; da un lato perché la mia piccola sta crescendo (ed il pensiero fa sempre un po' di malinconia), dall'altro per la stanchezza: sarebbe stata una via di fuga anche per me, costretta ad alzarmi ed a riaddormentarla ogni notte anche quattro volte... perché l'addormentamento resta cosa piuttosto elaborata e lunga fra favole, massaggi e carezze!
Di contro si è manifestato un evento imprevisto: l'attaccamento che la bambolotta aveva per la sua adorata orsetta Tetti sta lentamente scemando; ad oggi resta confinata nel suo letto fino all'ora della nanna forse perché legata al rilassamento che le garantiva il ciuccio.
È sempre la cosa più preziosa che possiede, ma riesce anche a farne a meno.
Sarà che ho dovuto dedicare alla bambolotta molta più energia, sarà la pancia che cresce ed il continuo parlare della sorellina in arrivo, fatto sta che la primogenita ultimamente mi sta attaccata come una cozza allo scoglio e questa cosa è piacevolmente snervante.
A volte ho l'impressione di essere la sostituta diurna di Tetti...

martedì 2 agosto 2016

Tinta sì, tinta no

Da quando il desiderio di avere un figlio si è impossessato di me, trasformandomi in una specie di innocua pazza, ogni attività potenzialmente pericolosa per un eventuale feto è stata spostata nella prima parte del ciclo, per essere certa di non far danni.
Come la tinta ad esempio.
Poco importa se per anni tanta attenzione è andata sprecata: all'arrivo della bambolotta ero pronta a superare il primo trimestre senza evidentissimi capelli bianchi; poi sono andata avanti con i colpi di sole.
Per la seconda gravidanza idem...anche se è servito a poco visto l'epilogo.
Stavolta ero impreparata e più "grande" (non so quanti capelli ancora pigmentati mi restano ma sono pochi, pochissimi!)
Non pensavo che la cosa mi avrebbe dato fastidio più di tanto, invece sono entrata in un evidente imbarazzo fin da subito: una mamma quarantenne con l'aspetto trasandato...no, non potevo resistere in quelle condizioni!
Mi chiudo in casa per tutta la gravidanza o sopporto pochi minuti di vergogna e faccio la futile domanda alla gineserafica?!
Era l'inizio, stavo ancora lavorando...
"Ehm... un'ultima cosa... possofarelatinta?"
"Sì, esistono prodotti adatti senza ammoniaca e altri componenti potenzialmente pericolosi: chiedi al parrucchiere, ci pensa lui senza problemi"
Fiuuuuu! La parrucchiera non la vedevo da almeno un anno e non pensavo certo di andarci...non per una banale tinta che potevo fare a casa!
Così ho continuato le mie ricerche e, dopo aver capito che i componenti potenzialmente pericolosi sono talmente tanti che se li togliessero dalla tinta si avrebbe solo acqua fresca, ho optato per qualcosa di vegetale e senza ammoniaca. Il problema in realtà sono le reazioni allergiche, ma non era la prima volta che mi tingevo i capelli, che diamine!
Sono abituata alla tinta del discount!!!
Credevo costasse tanto, che non avrebbe coperto bene i capelli bianchi e che sarebbe venuta via dopo qualche lavaggio (cosa confermata dalla commessa del negozio); invece l'ho fatta già tre volte, è permanente, ha una gradevole profumazione che non mi ha dato fastidio neanche con la nausea e costa poco!
Ora,  gravidanza a parte mi domando e dico, perché per un euro di differenza mettevo in testa la tinta con l'ammoniaca?!

domenica 31 luglio 2016

Gente che parla

Avete deciso di non avere figli: qualcuno vi dirà insistentemente che la vostra vita è incompleta, che siete pazzi, che ve ne pentirete.
Avete un figlio: è poco, almeno ce ne vogliono due.
Avete due figli: a quando il terzo?
Avete tre figli: davvero?! Coraggiosi...o incoscienti?
Aspettate il quarto: ah, mi dispiace! ("Di che?! Non solo lo abbiamo voluto, ma cercato!" tratto da un colloquio fra sorelle)
Aspettate il quinto: perché non ti fai chiudere le tube?
...
Ora, alla luce di tanto illuminati consigli e osservazioni, alla gente che parla vorrei dire di farsi una vita propria invece di impicciarsi di quella altrui.
O almeno provate ad entrare in punta di piedi, non con la delicatezza di un elefante che cammina sulle uova...

Orecchie d'asino

Anche la morfologica è andata!
Bene: valori nella norma, niente da segnalare; confermato anche il sesso, sarà una Sorellina.
Stamattina mi sono svegliata convinta di dover ancora fare l'esame e questo la dice lunga sullo stato d'ansia incontrollabile che mi prende.
Ho quarant'anni, la vita dovrebbe avermi insegnato che agitarsi prima del tempo non ha senso, che essere positivi aiuta, che tanto come viene te la prendi...dovrebbe...
Ma io sono testona come a quindici anni.
Non si vedono, ma ho le orecchie d'asino.

venerdì 29 luglio 2016

Punti neri

Tra un paio d'ore, al massimo tre, rientriamo a casa: domani sera devo fare la morfologica.
Sono stanca, affaticata, ansiosa... nervosa.
Vorrei che fosse già domenica sera quando ormai saremo tornati in campeggio: in un paio di giorni dovrò fare decine di lavatrici, due regali di compleanno, due di nuove nascite, la tinta ai capelli...civilizzare nuovamente la bambolotta per quanto possibile; oltre alle normali incombenze ed ai bagagli che fanno costante andirivieni.
Ma quel che pesa di più è il pensiero di ciò che potrebbe andare storto.
Un puntino nero fisso nel cervello che cerco di ignorare ma è sempre là.

martedì 19 luglio 2016

Il futuro è donna

È quasi certo...la gineserafica ha detto all' 80-90% sarà una femminuccia!
La bambolotta ha saltato, urlato, ballato dalla gioia; poi mi ha riempito la pancia di baci!
Chissà che le passa per la testolina! Cosa ne sa di maschietti e femminucce??? Che differenza fa per lei?!
Eppure...
Anche noi siamo felici: per lei e perché tutto sembra procedere bene!

Contrappasso

La bambolotta ed io siamo rientrate dal mare giovedì sera: venerdì è stata giornata di esami per la gravidanza e di preparativi; sabato abbiamo festeggiato il terzo compleanno della bambolotta a casa nostra con i nonni, gli zii, le cuginette ed un'amichetta.
Domenica di pausa e riposo.
Lunedì di riorganizzazione per prossima partenza al mare con il Fatalista ormai in ferie anche lui.
Oggi avevo da sbrigare alcune questioni sospese con il lavoro e poi stasera farò il controllo mensile dalla gineserafica: se tutto andrà bene domani ritorniamo in campeggio, per la gioia di tutti...ma soprattutto della bambolotta!
Dicevo che stamattina ho fatto un salto al lavoro: dovevo firmare alcune buste paga e consegnare dei documenti preparati dal commercialista.
L'ansia alla vista dell'azienda ha lasciato il posto all'euforia di incontrare le facce care di molti colleghi e colleghe che mi mancano...certo ho dovuto vedere e salutare anche quelli meno simpatici, ma sono stata molto contenta ugualmente.
Mi hanno accolta con sorpresa, gioia, complimenti e mille abbracci: davvero tanto affetto che mi ha riempito il cuore. Alla fine ho fatto fatica ad andar via.
Poi ci sono stati due incontri davvero particolari: il primo con il boss, che palesemente non aveva alcuna voglia di vedermi o salutarmi...al quale ho stampato due bei grossi baci sulle guance conditi da sorrisoni allegri e apparente indifferenza al suo atteggiamento.
Il secondo con la viperetta.
Appena mi ha vista mi ha presa per mano e trascinata in una saletta riunioni; ha chiuso la porta ed è scoppiata a piangere.
"Oh, che c'è?! Che hai? Parlami..."
"Fortunata...sono incinta...non lo sa nessuno, mi raccomando...dovevo dirlo a qualcuno!"
E proprio a me dovevi dirlo?!
"Congratulazioni! E' una splendida notizia! Perchè piangi? A quanto stai?"
"Sono di quattro mesi ormai...non ho il coraggio di dirlo in azienda..."
Quattro mesi?! Vuoi dirglielo al parto?
"Lo so che è una notizia difficile da dare, soprattutto la prima volta; ma ti assicuro che, per quanto possano essere scocciati... ed anche arrabbiati per la tua imminente maternità, non è niente in confronto a quello che potrebbero pensare se lo venissero a scoprire per vie traverse o troppo tardi per potersi organizzare in caso di tua improvvisa assenza."
"Volevo venirti a trovare a casa per avere un consiglio poi ti ho vista qui!"
"Il mio consiglio è di farti coraggio e dare la notizia quanto prima."
"Ok. Penso che mi faccio le ferie e al rientro lo dico al boss..."
"Certo, va bene. Ma se riuscissi a farlo prima sarebbe ancora meglio...e dovresti avvertire anche l' Ufficio del Personale ed almeno il Direttore di stabilimento..."
E i colleghi che prima o poi ti dovranno sostituire...a quelli forse dovresti pensare prima di tutti...
"No...non voglio dirlo a nessuno!"
Hai pensato che tra poco quella maglia larga non riuscirà più a nascondere l'evidenza?
"Stai tranquilla. Non sei la prima né l'ultima: ora tutto ti sembra peggio di quel che in realtà è. E cerca di non stancarti o stressarti eccessivamente. Pensa a te, il lavoro in questo momento deve passare in secondo piano: mi raccomando."
Per quanto non la stimi come persona ed inizialmente abbia segretamente un po' gongolato alla notizia, in fondo mi è dispiaciuto vederla in quelle condizioni perché sono certa che oltre al patimento per il giudizio degli altri dovrà sopportare una grande lotta con la sua stessa mentalità...con le osservazioni pungenti ed odiose che lei stessa ha fatto nei riguardi delle altre colleghe.
Pur sapendo che le mie sarebbero state solo parole buttate al vento, l'ho guardata dritto negli occhi e le ho detto:
"Sii felice: la vita vera è fuori di qua, fuori da questa azienda"

lunedì 11 luglio 2016

Operazione ciuccio

La bambolotta ha sempre usato il ciuccio solo per dormire, ma ultimamente lo chiedeva spesso anche per "rilassarsi": di ritorno da scuola, mentre guardava un cartone interessante...si stava attaccando sempre più...
Conscia della necessità di doverla disabituare prima o poi, ho approfittato per sottrarglielo qui al mare per tutto il giorno, tranne che per il riposino pomeridiano (e la notte ovviamente).
"La fatina del ciuccio te lo riporterà all'ora della nanna perché sei grande ed è convinta che presto potrai lasciarlo per sempre nel bosco dei ciuccio..."
Ha fatto qualche obiezione, ma poche storie per la verità.
È trascorsa una settimana.
Stamattina le ho fatto i complimenti per quanto fosse cresciuta:
"Si vede che sabato compirai tre anni, ammamma! Guarda che gambe e braccia lunghe! Guarda che mani grandi! Lo sai che la fatina del ciuccio te lo riporterà solo stasera...quando sarà buio e ci sarà la luna? Oggi farai il sonnellino pomeridiano senza perché sei grande quasi quanto mamma!"
Mi ha abbracciato felice, mi ha dato un bacio e mi ha detto ti voglio bene.
L'ho fatta stancare per bene in spiaggia, una doccia lunga e rilassante, un lauto pasto e pronti per la pennichella.
Sapevo che non sarebbe stato facile per lei...ma non sapevo che sarebbe stato altrettanto difficile per me!
Mi ha chiesto di poggiarmi sul letto, affianco a lei; ha giocato e chiacchierato per un quarto d'ora, per quanto non si reggesse dal sonno:
" Bambolotta basta! Io me ne vado nel mio letto, devo dormire! Tu smettila di fare chiasso, chiudi gli occhi!"
Poco dopo ho iniziato a sentire i lamenti, poi il pianto sommesso.
Avrei voluto raggiungerla, ma mi sono fatta forza.
Dopo mezz'ora ancora nessun segno di cedimento.
"Bambolotta, chiudi gli occhi, non c'è bisogno di piangere... rilassati, stai tranquilla. Se non riesci a dormire, riposati almeno un po'"
Altra mezz'ora di lamenti e pianti.
Ad un certo punto la piccina inizia a disperarsi sempre sommessamente:
"Niente ciuccio... è troppo brutto solo con Tetti... niente nonni, niente zii, niente cuginette, niente maestre, niente amichetti della scuola... nemmeno niente papà!!! ah HHH..."
Ecco, sono una stronza! Perché sto sottoponendo mia figlia a questo supplizio?! Vuoi che non si stanchi da sola del ciuccio prima o poi? Proprio io che ho succhiato il pollice fin oltre l'adolescenza proprio perché mi hanno torturato affinchè perdessi il vizio, ottenendo il risultato opposto... E se invece non ci riuscisse perché non le ho insegnato a calmarsi senza l'ausilio di un oggetto estraneo?! Almeno devo provarci, darle un'alternativa...
"Bambolotta...vuoi venire nel lettone? Qui affianco a me? Ti faccio usare il cuscino di papà così senti il suo odore...che fai per addormentarti quando hai il ciuccio?"
"Accarezzo le orecchie di Tetti..."
"Brava, devi fare le stesse cose: accarezza Tetti, chiudi gli occhi e fai un respiro grande come prima di andare sott'acqua."
"Mamma, mi fai un massaggino?"
"Certo, ora rilassati..."
Crollata in un paio di minuti mentre io piangevo: saranno gli ormoni della gravidanza, il senso di colpa o l'incertezza di ciò che è giusto o sbagliato.
È durata meno di un'ora: si è svegliata piangendo e vaga da un dondolo ad una sdraio, dalle mie braccia all'amaca fra comprensibili capricci.
Ora ho una sola consapevolezza: stanotte non posso darle il ciuccio, la confonderei, non le farei bene. Devo raccontarle qualcosa che la prepari alla notte che ci aspetta...
È il momento giusto: se ci fosse il Fatalista questa crudeltà non potrebbe essere attuata.

giovedì 7 luglio 2016

Punto di riferimento

Come previsto, ieri sera il Fatalista è arrivato alle otto per ripartire stamattina alle sei.
Ha portato liquore e dolcetti che abbiamo assaggiato con i vicini ed i dirimpettai del viale: è stata una specie di festa anche se non c'era una vera occasione da festeggiare...
Qualcuno ha provato a prenderlo in giro per non aver resistito lontano neanche una settimana:
"Una settimana intera è troppo!" ha risposto candidamente.
Ci sono coppie costrette a vivere separate per tutto il tempo, a causa del lavoro o di altri problemi, eppure hanno trovato il loro equilibrio; altri hanno un rapporto molto fisico e stanno attaccati continuamente; noi sembriamo due coinquilini: rare tenerezze sia in pubblico che in privato, parliamo poco e quasi sempre per comunicazioni di servizio... ma condividiamo i doveri ed i problemi della vita, ci sosteniamo in questa lotta che ci vede praticamente sempre soli, lui ed io.
Per me, ad esempio, non è facile gestire la bambolotta senza il confronto con il suo modo opposto di vedere le cose; sentirne da sola il peso della responsabilità. Allo stesso modo per lui non è facile essere tagliato fuori dalla nostra quotidianità, o pensare che mi stia stancando troppo senza potermi aiutare.
A volte vorrei chiedere a mio marito se è felice di questa nostra vita, se è quello che si immaginava o desiderava...ma cosa potrebbe mai rispondermi?! Se così non fosse me lo direbbe? No, mentirebbe per non ferire.
Quindi so solo che io sono felice così, perché in questo strano e complicato rapporto ho trovato la mia stabilità e le mie certezze.
Lui è quel punto di riferimento che mi mancava per essere quella che sono.

martedì 5 luglio 2016

Patetica

Primo giorno di campeggio senza il Fatalista...tutto sommato ce la siamo cavata bene!
Se non fosse che sono stanca morta; più morta che stanca a dire il vero.
La bambolotta di notte ha dormito ed ha sognato tutto il tempo di mangiare pane e nutella con il padre:
"Mamma, quando è finito il pane mi sono svegliata. Ma dov'è papà?!"
Confonde ancora sogno e realtà...non che io sia meno spaesata...il matrimonio ti fa diventare abitudinario, accidenti!
Neanche da fidanzati il marito ed io  ci siamo mai messaggiati e telefonati tanto in una sola giornata!!!
Comunque ora sto già più tranquilla.
Domani andrà meglio.
Tanto dopodomani sta di nuovo qui per una toccata e fuga! Ahahah...che gran furba sono!
Prima, al telefono, non ho neanche provato a fare finta di convincerlo ad aspettare venerdì...

venerdì 1 luglio 2016

Vado, ma torno

Ultimo giorno.
La bambolotta oggi finisce ufficialmente l'asilo: la porto al mare; visto che sono in maternità l'idea è quella di approfittarne per stare in campeggio del tempo in più rispetto ai soliti week end rubati alle incombenze settimanali ed alle due settimane di ferie che normalmente ci vengono concesse.
E' una idea...perché non siamo quasi mai state separate dal Fatalista!
Io sono ottimista e ben predisposta; il marito meno; d'altra parte è lui che resta solo a casa a lavorare, povero amore!
Poi c'è la bambolotta: è capitata una notte ed un giorno (il ponte del 2 Giugno, del quale il Fatalista non ha goduto) in cui siamo rimaste sole in campeggio e la piccola non ha fatto che piangere e cercare il padre, riuscendo a dormire in tutto un paio d'ore!!!
Vabbè, noi ci proviamo...
Così oggi tocca salutare le maestre che hanno seguito nostra figlia al nido ed alla sezione primavera: a settembre inizia la scuola dell'infanzia vera e propria, sempre nella stessa struttura, ma con nuove maestre.
Ci siamo fatti due conti ed abbiamo deciso che non ci possiamo permettere la scuola pubblica.
Da ridere! O da piangere...
Tra festività, vacanze, ponti, assemblee, votazioni e scioperi dovremmo spendere un capitale in babysitter.
Per non parlare delle difficoltà logistiche nello scoprire chiusure inaspettate dell'ultimo minuto (ad esempio per maltempo, neve, ecc.).
Poi l'anno prossimo avremo un secondo bambino da lasciare comunque al nido: li porterei e li andrei a prendere insieme.
Decisione presa...obbligata, aggiungerei.
Detto ciò, si parte direzione mare. Niente internet, ma fa niente: sarò troppo impegnata a tenere a bada la bambolotta. Certo dovrò rientrare varie volte: ad esempio intorno al 20 Luglio ho la visita dalla gineserafica, il 30 la morfologica...poi ci sono gli esami di controllo, il terzo compleanno della bambolotta...vado, ma torno.
Vado?
Sì, va!
Se il marito mi fa morire l'alberello di limoni lo uccido!

martedì 21 giugno 2016

Dietro l'angolo

L'Aspirantemamma è stata dimessa domenica, giusto un paio di giorni fa.
Divisa fra il desiderio della normalità della sua casa e l'angoscia di lasciare il suo piccolo Precipitoso, il rientro è stato emotivamente complicato...a dir poco; ma non c'è stato molto tempo per farsi prendere dalla disperazione: in realtà continua a vivere gran parte della giornata in ospedale, in trepida attesa dei quattro appuntamenti giornalieri che le sono concessi con il suo piccolo, tra un tiraggio di colostro e l'altro in attesa della montata lattea.
Spiazzata dalla pancia che non c'è più e dalla velocità degli eventi, ieri mattina stava quasi per cedere.
Poi la svolta: la marsupio terapia.
Ha potuto finalmente tenere in braccio il suo bambino e non semplicemente accarezzarlo attraverso l'incubatrice.
Mi ha mandato una foto in cui un minuscolo Precipitoso è spalmato sereno e beato sul suo petto mentre la mamma lo guarda in adorazione infinita.
Ieri sera l'Aspirantemamma era di nuovo la stessa donna forte e spiritosa di sempre.
La felicità è dietro l'angolo.

giovedì 16 giugno 2016

Precipitoso

Quando uno ha fretta...non guarda in faccia a nessuno...
E così il piccolo Precipitoso è venuto al mondo un paio di ore fa con un cesareo di urgenza.
A 28+4, con un peso di tutto rispetto per la sua giovane età: 1.280 grammi.
Sta bene, non ha neanche avuto bisogno di essere ventilato alla nascita. Certo resterà in incubatrice finché non avrà raggiunto un peso adeguato...ma che importa?!
Siamo felicissimi! E ci auguriamo che il resto sia sempre in discesa per lui ed i suoi genitori!
Oggi è nata un'altra mamma...e mi emoziono...

mercoledì 15 giugno 2016

La sfiga ci vede benissimo...

Ieri sera avevamo appuntamento dalla Gineserafica alle 20.30.
Poco prima l'Aspirantemamma ha contattato il Fatalista agitata: aveva perdite di liquido e timore che fossero le acque...a 28 settimane di gestazione!
Poiché non voleva andare in ospedale e non riuscendo a contattare il suo ginecologo, mio marito le ha detto di venire con noi e farsi almeno visitare dalla mia gine.
E meno male!!!
Rottura del sacco, ricovero immediato.
Non abbiamo dormito molto stanotte, siamo estremamente preoccupati; ma non possiamo far altro che aspettare e sperare che il piccolo riesca a recuperare ancora qualche giorno nella pancia della sua mamma e che venga al mondo senza conseguenze irreparabili.
Sto pregando...ma se potessi fare qualcosa di concreto mi sentirei meglio...non mi è mai riuscito bene affidarmi con rassegnazione...

13+1

Ci siamo!
Oggi finisce il fatidico primo trimestre di gravidanza...quanto ho atteso questo momento!
Che cretina.
Pensavo che mi sarei sentita più tranquilla e meno ansiosa: macché!
Il bitest e la translucenza nucale hanno dato fortunatamente un esito negativo e tutto sta procedendo piuttosto tranquillamente: anche la nausea inizia a darmi un po' di tregua.
Ho latitato dal blog perché preda di inutili angosce: non mi andava di scrivere orribili e pesantissimi post in cui scaricare le mie ansie. A chi sarebbe servito? A nessuno, meno che mai a me.
La consapevolezza che non si può stare mai tranquilli finché non si stringe il proprio neonato fra le braccia pare che non mi abbandonerà per tutta la gravidanza.
Pace: facciamocene una ragione e ritorniamo a vivere!
In più dall'ultimo weekend di Maggio è ricominciata la nostra avventura vacanziera al campeggio; vivo la settimana tra panni e borsoni: pronti a partire il venerdì ed a rientrare la domenica sera; il tempo per scrivere si riduce a rarissimi momenti di tranquillità mattutina, quando la bambolotta è all'asilo.
Poca voglia e poco tempo...che orribile mix!!!



giovedì 19 maggio 2016

Te lo avevo detto...

Ieri sera:
"Marito ricordati che domattina dovrai accompagnare tu la bambolotta all'asilo"
"E perché?"
"Come perché?! Io devo andare in ospedale a fare il bi test!"
"Ma non era la prossima settimana?"
"Certo che no! È domani!"
Stamattina sono partita alle 7.30. Ero la prima ai prelievi:
"Signora...si accomodi...nome, cognome, data di nascita, data delle ultime mestruazioni"
Alla mia ultima risposta l'infermiera esclama:
"Ma è troppo presto! Signora lei è solo a 9+2! È sicura che la ginecologa le abbia indicato oggi come il giorno giusto?!"
"Non so...forse ho capito male..."
"Torni giovedì prossimo che è meglio"

venerdì 13 maggio 2016

Scatole vuote

Il 29 Aprile è stato il mio ultimo giorno di lavoro.
Della mia maternità avevo già informato i responsabili in via informale un paio di settimane prima, appena fatto il test; sapevo che ci sarebbe stata la possibilità di dovermi mettere a riposo e volevo permettere a tutti di organizzarsi per tempo...inutile nonostante i miei continui solleciti!
Alla fine ho fatto un passaggio di consegne via mail, indirizzato a tutti e nessuno: non potevo aspettare oltre, il mio certificato di maternità anticipata era già in vigore da un paio di giorni...
Indifferenza, incoscienza, menefreghismo?
Non lo so, forse si tratta solo di poca esperienza e poca conoscenza del lavoro.
La strategia aziendale degli ultimi mesi ha previsto lo sfruttamento di giovani inesperti e sottopagati, piazzati in posti dirigenziali. Se da un lato possono sfoggiare un titolo, dall'altro non ne patiscono affatto il senso di responsabilità. Ci sta tutto. Perché mai dovrebbero senza un corretto riscontro economico?!
E perché io avrei dovuto tardare oltre mettendo a rischio la mia gravidanza?
Ho lasciato con l'amaro in bocca ed un senso fastidioso d'incompiuto.
Da allora sono passate due settimane e non sono mai stata contattata per alcun motivo: sono certa che nessuno si stia occupando ancora delle mie commesse.
Ma sono cresciuta: l'azienda non è la mia, io non sono che un numero.
Ho avuto il sentore che le cose per me stessero cambiando quando stavo per preparare la mia roba, i miei appunti, i miei faldoni...tutto quello che avrebbe potuto tornarmi utile al rientro...
A che serve?! Quando e se tornerò mi costringeranno a cominciare ancora una volta da capo, dall'ultimo gradino, come è accaduto dopo la prima maternità...
Non ho portato via niente stavolta.
Neanche la preoccupazione di quello che troverò al mio ritorno.

giovedì 12 maggio 2016

Ecoconcerto

C'è, sta bene e cresce.
Sono appena entrata nella nona settimana ed il bimbo misura circa un paio di centimetri.
Come programmato, stavolta la bambolotta ci ha accompagnati per la seconda ecografia di controllo: un disastro!
La sua attenzione verso l'ecografia è durata giusto un attimo, quello che ha impiegato a capire che non c'era granché da vedere...l'immagine confusa in bianco e nero mal si accordava con l'idea di "bimbo" che aveva in testa: il disinteresse ha preso il sopravvento e la sua attenzione si è concentrata nel tentativo di distruggere lo studio della Gineserafica.
Credo che il colmo lo abbiamo toccato quando, mentre io tentavo di parlare con la dottoressa, il Fatalista cercava di arginare l'esuberanza della monellissima che aveva scoperto un bongo in un angolo: inizialmente scambiato per uno sgabello, ne ha presto compreso il giusto utilizzo cominciando un vero e proprio concerto alla Bob Marley!!!
Meno male che la Gineserafica non ha fatto una piega!
Ma non credo che ripeteremo l'esperienza a breve...

martedì 10 maggio 2016

Quanto sole

"Bambolotta, stasera vuoi venire con mamma e papà dalla dottoressa a vedere il bimbo nella pancia?"
Mi guarda in silenzio, dubbiosa. Poi dà fiato ai pensieri:
"Sì...ma...la dottoressa ti deve tagliare la pancia per vedere il bimbo?"
"Nooo! Non c'è bisogno di tagliare la pancia per vedere il bimbo: la dottoressa ha un apparecchio che si appoggia qui e ce lo fa vedere in un monitor, come quello del computer."
"Un apparecchio?"
"Sì, come una macchinetta...si chiama ecografo. La dottoressa farà una ecografia."
"Ecrogafor? E il bimbo avrà paura?"
"E-co-gra-fo. No, il bimbo non si accorgerà di niente."
"Ecrogafor. Mamma, alza la maglia...ciao bimbo! Vedi quanto sole c'è oggi?!"

martedì 3 maggio 2016

Malanni e nausee

La settimana che è seguita alla prima ecografia mi ha vista impegnata a sopravvivere alle nausee (finalmente! da folle quale sono le aspettavo con ansia) ed ai malanni della bambolotta.
Infatti la piccina ha avuto un' escalation da record: febbre, tosse, raffreddore, otite, vomito.
Direi che in sette giorni ha patito quello che non ha preso per tutto l'inverno!
Infatti ci siamo arresi all'antibiotico ed ora sembra star meglio. Speriamo sia finita qua.
Da ieri sono a casa, ufficialmente in maternità anticipata.
Ma credo che ci metterò un po' a capire che non ho più bisogno di correre da mattino a sera...

Tutto cuore

Esattamente una settimana fa (cavolo! come passa in fretta il tempo quando hai una bambina malaticcia per casa...), martedì scorso, ore 20.00: appuntamento dalla ginecologa per la prima ecografia.
Il Fatalista aveva già espresso il desiderio che venisse con noi anche la bambolotta:
"Anche lei deve condividere con noi questi momenti..."
"Io starei più tranquilla se avessi il risultato del secondo prelievo: vorrei vedere prima come crescono le beta. Voglio dire: è inutile portarcela dietro se poi non c'è niente da vedere!"
Così, martedì mattina ho fatto il prelievo e verso l'ora di pranzo abbiamo avuto i risultati: le beta sono passate da circa 1.300 ad oltre 16.000 unità in otto giorni.
"Ok! La bambolotta stasera viene con noi!"...ma purtroppo, al risveglio dal sonnellino pomeridiano, la bambina scottava dalla febbre: ho chiesto a nonnomarziano di stare con lei per permetterci di andare all'appuntamento.
E' stato difficile.
Difficile entrare in quello studio, sedermi a quella sedia, stendermi su quel lettino...guardare quello stesso monitor che mi aveva mostrato una camera vuota la scorsa volta.
Inondata dal panico non ascoltavo la Gineserafica che mi tranquillizzava: la camera è in utero, c'è il sacco vitellino, c'è l'embrione...
Una Fortunata disperata ha esclamato: "Dottoressa, ma a quest'ora non ci doveva essere già il battito cardiaco?!". Non vedevo niente: quell'embrione che lei mi indicava io non riuscivo a vederlo. Mi sembrava una camera vuota. Di nuovo.
La Gineserafica ha capito di aver di fronte una donna irragionevole ed ormai dominata dal panico:
"Facciamo così: sto per prendere servizio in ospedale, farò la notte. Con un'eco transvaginale possiamo vedere meglio; raggiungetemi lì e rifacciamo l'ecografia, così si tranquillizza".
In un altro ambiente l'ho visto subito, forse prima della stessa ginecologa.
Eccolo lì. Il cuoricino che batte. Così piccolo da essere quasi solo un cuore.
Il nostro bambino tutto cuore.

mercoledì 20 aprile 2016

Non sono tanti?!

"Pronto, dottoressa? Sono la moglie del Fatalista...l'infermiere...non so se si ricorda di me, mi ha seguito l'anno scorso per una gravidanza che poi finì male..."
"Fortunata! Certo che mi ricordo!"
"Complimenti per la memoria di ferro! Sono nuovamente incinta e vorrei fissare un appuntamento per visita ed ecografia la prossima settimana"
"Ci vediamo martedì alle 20.00. Sta prendendo l'acido folico?"
"Sì, certo"
"Inizi subito anche con il progesterone, mi raccomando!"
"Dovrei avere ancora una scatola da qualche parte, inizio stasera stessa. Ho ritirato il risultato delle beta fatte due giorni fa...sono 1.290...oggi sono a 5+1..."
"Un bel valore alto! Bene!"
"Speriamo! Sa: sono anche preoccupata perché ho già compiuto i miei primi quarant'anni!"
"Ma mica sono tanti, cosa crede?! Acido folico, progesterone e stia tranquilla!"
Se me lo dici così quasi quasi ci credo.

venerdì 15 aprile 2016

Un anno dopo

"Fortunata, dove sei andata a quest'ora?"
"In bagno, non la tratteneva più!"
Dopo pochi minuti mi rialzo, torno in bagno e poi ritorno a letto.
"Che è stato!?"
"Niente, sono andata in bagno a controllare...ti ho detto che non la trattenevo più...ho fatto il test e sono andata a vedere il risultato"
Silenzio. Forse il marito si è riaddormentato...
"E allora?"
"Tutt'a posto"
"Che vuol dire tutto a posto!?...una o due linee?"
"Due"
Silenzio.
"Svegliami fra nove mesi"


venerdì 1 aprile 2016

Solidarietà femminile

"Sono andata al teatro l'altra sera...sapete chi ho incontrato? La collega L., quella in maternità. Libera e tranquilla!"
"In che senso libera e tranquilla?!"
"Fortunata...intendo dire che va in giro come se nulla fosse, non sta a casa..."
"Infatti è in maternità, non malata. Obbligatoria per giunta: si è fatta otto mesi di gravidanza qui al lavoro per poter avere un mese in più da trascorrere con il suo pupo. Non vedo cosa ci sia di strano nel fatto che esca e vada a teatro!"
Silenzio.
Lo sguardo della viperetta si fissa sul suo monitor a voler mostrare sdegno per la mia visione delle cose del mondo.
Ti sei appena sposata, ma arriverà anche per te il momento in cui desidererai un figlio...e quando lo dovrai lasciare a qualcuno per venire al lavoro, magari mentre ancora lo stai allattando, vedrai che significa...
Un collega dall'altro capo dell'ufficio:
"Quando rinasco voglio essere donna! Beate voi!"
E allora partorirai con dolore e dovrai lasciare i tuoi figli per portare il pane a casa...il tutto mentre le tue colleghe ti sparlano dietro senza ragione, perché la solidarietà femminile è morta.
Cretino pure tu!

mercoledì 30 marzo 2016

Diversamente abile

"Fortunata...è ancora fresca quell'acqua sul tavolo?"
Tasto la bottiglia. "Sì"
Il Fatalista si alza dal divano, la afferra e si accinge a bere...
"Noooo, non bere dalla bottiglia! Che schifo!"
"Oh?! Che vuoi? Io non riesco a bere dal bicchiere!"

venerdì 25 marzo 2016

Scomplimenti e pizzicotti

C'è un collega.
Uno dei pochi storici rimasti.
Ci conosciamo da dieci anni e ci siamo fatti la guerra per otto: incompatibilità caratteriale.
Lui intrallazzone e scansaresponsabilità. Io troppo diretta e acida. Brutto mix insomma.
Fatto sta che da quando sono rientrata dalla maternità, complice anche il ricambio quasi totale del personale, lui ha preso a considerarmi una di famiglia o un'amica o...non so.
E' diventato un lumacone: mi gira sempre intorno, cerca il contatto fisico, dichiara continuamente la mia unicità ed il fatto che solo io merito le sue attenzioni.
Anche no, grazie.
Non mi lusinga neanche un po' perché diffido di quelli come lui: so che alla prima occasione non si farebbe scrupolo di voltarmi la faccia, o peggio.
Nella catena del processo lavorativo lui è l'anello che precede il mio gruppo di lavoro: dovrebbe passarci le informazioni utili ad una corretta pianificazione; questo in un mondo ideale.
Nel mondo reale lui non collabora.
Gli altri mi hanno intimato di essere accomodante e di raccogliere più dati possibili...
"Io?! Ma vi rendete conto di cosa state dicendo? Io accomodante?! Con quello poi! Mai!"
"Fortunata è per un nobile scopo...fagli due moine...vabbè...diciamo..almeno non trattarlo male, cerca di essere più garbata!"
Così è iniziato il mio fioretto.
Ho cominciato a raccogliere i suoi complimenti a denti stretti, ma senza mai rispondergli male.
Certo non lo guardo manco in faccia e non riesco a fare un sorriso di cortesia, però non gli mordo neanche la mano quando mi saluta con un pizzicotto sulla guancia...che a pensarci mi vengono i brividi!
Lumacone non è proprio uno che si possa definire un latin lover. I suoi elogi sono ripetitivi ed infantili.
Dopo aver lodato gli i miei occhi, l'abbigliamento e le scarpe una decina di volte (che ci vuol coraggio: la mia tenuta di lavoro sono jeans, vecchi maglioni informi e scarponi...quando non indosso le scarpe antinfortunistica!) l'ho stoppato qualche altra volta con un:
"Me l'hai già detto ieri, l'altro ieri e stamattina" con tono scherzoso.
Ma evidentemente la sua voglia di esternazione di questa ritrovata ammirazione per la collega che ha sempre torturato in passato è stata più forte. Ha trovato altri argomenti.
"Fortunata! Ma come fai?! Non hai neanche un capello bianco! Incredibile...sei proprio bella"
Il resto della stanza si è fermato in un silenzio pieno di suspense e preoccupazione.
Ho raccolto quel briciolo di spirito zen che non sapevo di avere ed ho risposto continuando a fissare il monitor:
"Semplice: ho appena fatto la tinta. Ti sei trovato nel giorno fortunato per guardarmi in testa."
Io non sono una donna.
Sono una santa.
Ma non so quanto può durare.

giovedì 24 marzo 2016

Impertinente

La bambolotta si è appropriata del linguaggio esattamente come delle nostre vite: ne fa quel che vuole e non sente ragioni.

"Mamma, oggi è nugoloso!"
"Nuvoloso: in cielo ci sono le nuvole, non le nugole!"
"Nu-go-le!...ripeti con me mamma!...Non fare la sciocchina!"
"Chi? Io?! Sono la tua mamma! Portami rispetto, sai!"
"Hihihihh...ti vojio bene, mamma!".  Appunto.
Ah! Dopo la pioggia può uscire il baccobaleno (arcobaleno)...

Poi ci sono i suoi cartoni preferiti come Kung Fu Pandar...mentre Elsa di Frozen è stata ribattezzata Enza.

E il cibo? "Mamma, vojio lo yojiùrt ai gusti fritti!"
"Yogurt ai frutti misti, bambolotta!"

Quindi i verbi:
"Mamma, frema!"
"Frena, si dice frena! Voce del verbo frenare!"
"FREMAAAA!"
Lo specchietto tocca impercettibilmente quello di una macchina parcheggiata.
"Mamma!... ti avevo detto di fremare che facciamo incidente..."

mercoledì 23 marzo 2016

E' ora!

"Guarda, Fortunata! Non è bellissimo?!"
"Cavoli...sì! è proprio un bell'uomo! Ma dove l'hai scovato?"
"Non ci crederai: l'ho incontrato sul lavoro una volta, poi ci siamo visti fuori qualche altra volta"
"Ma quindi non abita in Italia?"
"No: lui lavora all'estero ma la sua famiglia sta qui...la moglie ed il figlio intendo..."
"E' sposato?!"
"Sì"
Le rivolgo il mio sguardo dubbioso e preoccupato.
"Fortu...tranquilla...a me sta bene...benissimo! E' la situazione ideale: mi garantisce esattamente ciò che voglio. Libertà ed una certa condizione economica"
"Che intendi?"
"Che quando ci vediamo mi fa sentire una regina e poi mi riempie di regali...alla mia età (e con tutto quello che gli uomini mi hanno fatto) non cerco più l'amore e altre stronzate...non so come spiegarti: è diverso, non sono più una ragazzina..."

E per me? Le cose per me sono cambiate?
No; certo sono stata molto più fortunata ad aver incontrato il Fatalista: il mio trascorso è diverso da quello della mia amica.
Cerco sempre coccole, slanci e gesti d'affetto...che non ottenevo neanche quando eravamo fidanzati, figuriamoci adesso che siamo sposati e genitori!!!
Mi sa che è ora di modificare le mie aspettative.
Oppure è ora di farsi un amante.

martedì 22 marzo 2016

Ossessione

Durante una seduta di massaggi da James Dean:
"Fratello...lo sai che tra un mesetto sarà un anno che sono rimasta incinta per la seconda volta?"...te lo dico perché forse sei l'unico con il quale riesco a parlare di questo argomento e le lacrime pungono continuamente in gola da tanto tempo.
"Questo pensiero ti fa ancora molto male?" Una domanda senza compassione o preoccupazione: solo comprensione; la sola cosa che posso sopportare a riguardo, perché l'inevitabile dolore va accettato così com'è.
"Tanto...sì"
"Eh!...però sei comunque fortunata: hai una bambina splendida, incredibilmente intelligente. Un genietto! Io resto sbalordito a sentire i suoi ragionamenti, mi sembra impossibile che non abbia ancora tre anni!"
Sorrido al pensiero della bambolotta.
E' vero: la mia piccola è stupenda ed arguta; non avrei potuto sperare in meglio, sono orgogliosa di essere sua madre. Ho già tanto...dovrei imparare a gioire appieno di quel che ho e smettere di anelare spasmodicamente a ciò che non potrò mai avere.
E basta anche con le paranoie mensili ogni volta che arriva il ciclo. Non resterò più incinta.
Ecco!
............
Così magari se mi convinco e smetto di pensarci resto incinta per davvero...nooooo, vabbè!

lunedì 21 marzo 2016

Girano

C'è un modo tutto maschile di entrare in una stanza.
Del tipo tutto ciò che è qui dentro è mio.
Egoisti ed egocentrici: ogni cosa ruota intorno a loro.
E a me girano le balle. Terribilmente.

giovedì 18 febbraio 2016

Giochi fra terra e cielo

Un pomeriggio di giochi tra bambolotta, nonnamanager e cuginetta grande.

Nonnamanager: "Bambolotta, mi dai il tuo palloncino?"

Bambolotta: "No, piangi!" (Traduzione: puoi pregarmi quanto vuoi, questo palloncino non lo avrai mai!)

Nonnamanager: "Ueeeee, ueeeeee, ....mammaaaaa...che poi io la mia mamma non ce l'ho più... è in cielo...!" (Traduzione: sto al gioco, ma inizio a sentirmi un po' stupida...)

Cuginetta grande: "Essì, nonna, tu non vedi l'ora di morire, vero? Così puoi vedere la tua mamma!"

Nonnamanager: "No! ...cioè...quando vorrà il Signore..." (Traduzione: Col cavolo! Venderò cara la pelle!)

giovedì 4 febbraio 2016

Informati...

Qualche tempo fa mi sono imbattuta in un racconto di affido familiare.
Da quel momento mi sono ritrovata sempre più spesso a cercare altre storie, notizie, informazioni: ho iniziato a coltivare quello slancio naturale che sopprimevo per via del Fatalista.
Perché se c'è una cosa davvero difficile nel mio matrimonio è proprio la sopportazione di alcuni retaggi culturali del marito. Ad esempio l'argomento adozione: fuori questione; non si sente in grado di amare un "estraneo" come ama la bambolotta. E si sa che su certi argomenti bisogna essere uniti e convinti al cento per cento insieme, altrimenti si corre il rischio di far male a dei poveri innocenti.
Negli anni me ne sono fatta una ragione, ma se non fossimo riusciti ad avere la bambolotta...non saprei, sinceramente.
Ma l'affido? Dare senza la fissazione del possesso (che tanto i figli non sono i nostri!).
Non so come ho fatto, per me non era facile: domenica ho preso tutto il coraggio che avevo ed ho chiesto al Fatalista:
"Che ne diresti di aiutare qualche bambino bisognoso...ospitarlo per poche ore a settimana o per i week end...oppure per tutta la settimana, a seconda di quello che reputeremo giusto per noi?"
Silenzio.
"Sarebbe un affido temporaneo...non ha niente a che vedere con l'adozione: è un aiuto finchè la famiglia non si rimette in sesto o fintanto che non sia pronto per essere adottato!"
Mi premeva che capisse che le due strade non si incrociano.
"Ma vedi che è un grosso impegno: hai già tanto da fare con la bambolotta!"
"Sei tu che mi dai da fare, non la bambina!"
"Vabbè...informati..."
Cosaaaaaa?! Così, senza batter ciglio?! Ma che importa? Non ha detto no...anzi!!!
Stamattina ho preso un permesso per portare nostra figlia a fare l'ultimo richiamo di un vaccino.
Sono passata davanti al consultorio familiare...no, taglio dritto, dobbiamo andare...poi chissà se c'è qualcuno: è tutto chiuso...e io non citofono di certo!...se mi chiedono chi sono e che voglio: cosa racconto in mezzo alla strada?! No!
Però non smettevo di pensarci.
Fatto il vaccino, sulla strada del ritorno, stesso percorso però al contrario. Contegno, decisione,...vado dritta, non mi fermerò: ci devo pensare bene...e il portone era aperto.
Mi sono ritrovata al colloquio con l'assistente sociale senza capire bene come.
Sono ancora stordita. Il modulo di adesione da compilare e firmare qui affianco a me.
Un aiuto temporaneo.
Bimbi che una loro famiglia ce l'hanno; e noi genitori senza pretese di sostituirci alla famiglia d'origine.
A pensarci bene è perfetto per il Fatalista.
Ma per me? E per la bambolotta? Mille dubbi.


Pesante

"Mamma...tu pesi?"
"Io peso? Sì certo, tutti pesiamo...anche tu, bambolotta!"
"Ma tu pesi mooolto?"
"Molto?! Ehm...beh, forse sì...ma chi ti ha detto che peso molto?"
"Papà!"
"Papà ti ha detto che peso molto?!"
"Sì, tu sei pesante..."
Aspetto che lo acchiappo...

lunedì 1 febbraio 2016

Caccia alle streghe

Odio Whatsapp.
Oggi da un dubbio di una mamma ansiosa espresso con semplice ingenuità stava venendo fuori una catastrofe.
La poverina invece che comprensione, solidarietà e rassicurazioni ha ricevuto centinaia di messaggi di altre madri, più ansiose di lei e, in taluni casi, farneticanti.
Il risultato?
Le maestre sono state trasformate in orribili mostri paurosi e violenti...ci mancava poco che le denunciassero!
Non è mia abitudine partecipare alle conversazioni del gruppo, ma stavolta non potevo restare in silenzio. Ho raccontato la mia esperienza positiva, la serenità della bambolotta...e gli stessi comportamenti dell'altra bambina che mia figlia ha avuto qualche mese fa: una fase, terminata così come venuta. Niente di che: i bambini sono felici di frequentare l'asilo, ci vanno volentieri e vengono via  a fatica. Se realmente qualcosa non andasse i nostri figli mostrerebbero dei segni di negatività nei riguardi delle maestre, no?
Insomma è bastato poco a far rientrare l'allarme streghe.
Così come c'è voluto poco per infiammare gli animi.
Ma, dico io, perché non affrontare i propri dubbi direttamente con le interessate?
Guardarsi in faccia ti permette di cogliere i pensieri dietro le parole...invece preferiamo le emoticon.
Eccerto!
L'ho già detto che odio Whatsapp?!

venerdì 29 gennaio 2016

Una botta di ottimismo

Stamattina cielo terso, sole scintillante, aria tiepida...praticamente Primavera!
Mi sono diretta all'ingresso dell'azienda fra il cinguettio degli uccellini ed il ronzio degli insetti.
Per le scale ho incontrato la mia collega d'ufficio:
"Ciao, Lilli! Hai visto che meraviglia? Che splendida giornata, da riempire il cuore! Peccato solo di dover star chiuse qui dentro invece di godere di questa bell'aria..."
"Mmmm"
"Ah, scusa...dimenticavo che non sopporti il caldo, il sole, la luce...che sei dark dentro e fuori! Ma dai...come fai a non sorridere a giornate così?!"
"Tu non capisci: non è normale questo caldo!"
"Ma è bello però!"
"Bello?!...ne riparliamo quando gelerà...perché una gelata la farà di certo!"
"E vabbè!...nel frattempo godiamoci il sole!"
"Ti conviene fare il pieno di frutta e verdura, che quando arriverà il gelo e rovinerà le colture i prezzi schizzeranno alle stelle...questo caldo non è normale e non va bene!"
"Sì, forse hai ragione...ma neanche questo pensiero riesce a spegnermi il sorriso ebete che mi procura questa inaspettata Primavera!!!"
"Allora non hai capito: gli animali usciranno dal letargo!"
"E falli uscire!..."
"Sì, così quando tornerà il gelo moriranno..."
Ossantapazienza...gli animaletti morti no! 
"Ho capito il senso. Cercherò di essere triste e preoccupata, basta che ti calmi. Ora andiamo in ufficio e chiudiamo tutte le imposte, accendiamo la luce e smettiamo di pensare alla Primavera abnorme ed infida che c'è fuori!"
Silenzio.
"Fortunata, ora che ti ho spiegato come funziona la natura hai capito la gravità della situazione?"
"Ho capito che era meglio se oggi me ne stavo a casa, Lilli..."

giovedì 28 gennaio 2016

Non ho l'età

Whatsappata:
Mo te lo dico, venerdì dismetti solo per una sera i panni di moglie/madre e vieni con noi! Lo esigo, sto considerando il posto solo tuo e di nessun altro! Almeno una volta ti voglio! O come canterebbe Raf  "ti pretendo"! Nun me fa ngazzà!

Non una dichiarazione d'amore, ma un simpaticissimo invito da parte di un ex collega molto affezionato e al quale voglio un gran bene. Un invito ad una serata fra colleghi e colleghe...ma quelli buoni, non quelli odiosi e cattivelli.
Ho temporeggiato in attesa di sapere il luogo prescelto, immaginando quale fosse per me la soluzione migliore. Ho sondato il terreno con il Fatalista, assicurandomi che avrebbe potuto aver piacere ad accompagnarmi con la bambolotta se anche gli altri si fossero portati dietro la famiglia.

Mi sarebbe piaciuto.

Poi uno di noi, che abita ad oltre un'ora di distanza, ha avuto problemi con l'auto ed ha chiesto agli altri che la serata si svolgesse nel suo paese. Così hanno pensato di organizzare un'unica auto ed i consorti son stati destinati a restare a casa.
Improvvisamente mi è passata la voglia: non mi ci vedevo truccata, ben vestita e parruccata a divertirmi di sera con i colleghi. Non è perché gli altri non hanno ancora la prole al seguito ma solo consorti e/o fidanzati. E neanche per pregiudizio.
Mi sarei sentita fuori luogo, non ho l'età. La loro età.

Non te la prendere, caro. Non se puete proprio fa' sta cosa. Largo ai giovani! Le vecchie a casa...

mercoledì 27 gennaio 2016

Yoga

Stamattina, tra le varie whatsappate inutili e frivole del gruppo delle mamme dell'asilo, c'era una nota di servizio. Che a scovarla nella marea di cavolate è stata una fortuna di quelle tipo hovintoalsuperenalotto!!!
"Mamme, le maestre comunicano che il mercoledì ed il venerdì i bimbi devono essere vestiti con la tutina, perché faranno Yoga. Saranno seguiti dalla maestra K."
E' seguito un video dei bimbi sdraiati sulla fredda ceramica del pavimento, a rotolarsi come salami al suono di una musica New Age.
Primo pensiero di Fortunata:
Lunedì Musica, martedì Inglese, mercoledì e venerdì Yoga...due anni e mezzo...a me viene un po' da ridere...
Secondo pensiero:
Chi è questa maestra K.? Mai vista, devo chiedere al Fatalista che va a riprendere la bambolotta all'ora di pranzo, perché la mattina io non l'ho mai incontrata...per la verità non l'ho mai sentita nominare...
Terzo pensiero:
La tutina sotto il grembiule o niente grembiule?
Quarto pensiero:
Ci chiederanno soldi extra com'è successo per Musica ed Inglese? Il Fatalista a questa domanda ha risposto "seeeee...mica l'abbiamo chiesto noi!" Manco Musica e Inglese abbiamo chiesto noi, mio caro marito...
Quinto pensiero:
Ma perché a terra? Questi bimbi già si ammalano continuamente...non mi sembra una buona idea...

Quando ho ripreso il telefonino ho confrontato i miei pensieri con quelli esternati delle altre mamme:
Entusiasmo
Approvazioni
Plausi
Orgoglio...
...però fa senso che i bambini stiano sdraiati sul pavimento dove camminano con le scarpe: non è igienico!

"Mamme, non vi preoccupate: le maestre si stanno attrezzando con dei tappetini per le prossime volte, questa era solo una prova generale per vedere la partecipazione dei piccoli"

Mmmmmm...Tappetini?.... Scommettiamo che chiedono a noi di comprarli?!

martedì 26 gennaio 2016

Epidemia

Conversazioni in ufficio:

"Ma è vero che esci prima oggi?"
"Sì: ho la morfologica di mia moglie...maschietto!!!"
"Cavoli ma sei un inseminator!"
"Ma no...beh...cioè...è il quinto..."

"A proposito, qualcuno ha sentito la nostra collega che ha appena partorito?"
"Sì, io la sento spesso: il suo secondo figlio è tranquillissimo, mangia e dorme...mentre la prima sta dando i numeri per la gelosia..."

"Fortunata mi daresti un passaggio anche oggi? Devo uscire prima di nuovo..."
"Certo non c'è problema...ma scusa se te lo chiedo: va tutto bene? Tuo figlio è malato?"
"No...tutto bene...è che sono incinta e mi sa che mi metto in maternità anticipata: la nausea non mi dà tregua!"

Sono tornata a casa ripensando a tutte queste gravidanze tutte insieme.
E ci stavo ancora pensando quando il Fatalista si è seduto vicino a me sul divano e mi ha abbracciata.
All'evento eccezionale ho reagito con l'ovvia domanda:
"Marito...mi devi confessare di avere un'amante?!"
"(Parolaccia) Ecco perché non ti coccolo: se ti abbraccio te ne esci con certe cretinate!"
"Ho pensato avessi qualcosa da farti perdonare" e comunque con questa epidemia di gravidanze avresti potuto riuscire con un'altra laddove con me è un' impresa impossibile...

Comunque

Stamattina il Fatalista mi ha avvisato che la bambolotta è caduta da una sedia all'asilo, urtando la testa.
Ero al lavoro e lui era al telefono in viva voce...in lontananza ho sentito la pestifera che si lamentava con il padre: "Noooooo!!! Lo devo raccontare io a mammaaaaa!"
Ho sorriso, tranquillizzata dall'uscita vispa della piccola.
Poco fa si è svegliata dal sonnellino pomeridiano e le ho subito domandato dell'incidente:
"Che è successo ammamma? E' vero che ti sei fatta male all'asilo?"
"Sìììììììììììììì! Ho fatto la bua...qui...in testa! Piango tanto io..."
"E la maestra si è preoccupata?"
"Sì, tanto!"
"E tu hai chiamato la mamma? Ti hanno coccolato?"
"Sì, la maestra A. mi ha abbracciato e io piango tanto..."
"Povera piccola! Tu devi essere più ubbidiente, bambolotta: non si sale sulle sedie, la sedia è fatta per sedersi non per starci in piedi...quante volte te lo devo dire? Anche qui sul divano, si sta seduti...non si saltella dappertutto...è pericoloso, hai visto?!"
"Sì, mamma...comunque io vojio stare a casa, devo stare a casa."
"Come devi stare a casa?!"
"A casa io non mi faccio male"


sabato 23 gennaio 2016

Il mio Bianconiglio

"Vojio essere un conijo"
"Cosa? Vuoi essere un coniglio?!"
"Sì, mamma! Il conijo bianco di Aliscenelpaesedellemeravije..."

Sei già un coniglio, bambolotta!
Sei il mio Bianconiglio, Amore mio...non lo vedi che sono sempre con te? ti seguirei in capo al mondo ed anche oltre...

"E allora salta, ammamma! Saltiamo insieme!"

venerdì 22 gennaio 2016

Evoluzioni

"Fortunata, a chi lasci la bambolotta per venire al lavoro?"
"Al nido...anzi ormai è in Sezione Primavera, l'hanno prossimo andrà già all'asilo..."

"E ti fidi? Ti trovi bene?"
"Si, davvero! Lei è felice ed io sono tranquilla tutto il tempo. Sono contenta di questa scelta; non che ne avessi altre, ma almeno è andata molto meglio di quanto mi aspettassi!"

"Non ti fa capricci...non piange?"
"Oh, no! Anzi! A volte è così ansiosa di raggiungere i compagni in classe che dimentica di salutarmi e scappa via appena sfilato il cappottino! E poi siamo fortunati: c'è un bell'ambiente multietnico...non come ai miei tempi...è una vera ricchezza questa nuova società per i nostri figli!"

" Sì, capisco quello che vuoi dire...ma c'è il rovescio della medaglia...si abituano a tutto: ma proprio a tutto!"
"Che intendi?"

"Ad esempio per i miei figli tutto è normale"
"Perdonami, non capisco"

"Per tutto intendo proprio tutto: anche l'omosessualità! Per loro non fa differenza che siano uomo e donna, donna e donna, uomo e uomo...e dicono che io sono razzista ed omofoba! Ma ti pare? Io?! Vorrei solo spiegargli che la normalità è un'altra cosa, ma è impossibile"
"Io la vedo esattamente come i tuoi figli, per me è difficile capire il tuo discorso...che intendi per normalità?"

"Che non tutto è permesso e naturale: naturale è un rapporto fra un uomo ed una donna"
"Prova a non pensare alla sfera sessuale; amplia il tuo discorso alla sfera emotiva, affettiva, sentimentale. Vedi qualcosa di male nell' Amore fra due esseri umani?"

"Sì, ho capito...l'Amore...ma anche un semplice bacio fra due persone dello stesso sesso non è normale!"

Le ho sorriso. Non ho replicato; non per evitare di imbattermi in una discussione inutile, ma perché mi sono ricordata di aver dato io stessa ai miei genitori degli omofobi e/o razzisti; e se mai lo sono stati per davvero, ora non lo sono più: la vita ed i figli li hanno cambiati.

Ho pensato che un giorno mia figlia stessa mi darà della razzista ed omofoba. Spero che accada.
Finché ci sono margini di miglioramento deve continuare ad accadere.

giovedì 21 gennaio 2016

E' fatta!

E meno male che ci sono le buone notizie!
Non lo sa ancora nessuno...ma io sì, ovviamente! E ne sono orgogliosa oltre che felice.
L'Aspirantemamma è incinta!!!
La novità mi ha fatto chiudere l'anno in bellezza, nonostante sia stato uno degli anni più duri e tristi di cui abbia memoria...
Ho abbracciato questa ormai futura mamma, ne ho condiviso l'eccitazione e le lacrime di goia: è stata un'esperienza che mi ha riempito il cuore.
E son contenta di me perché non mi hanno quasi mai sfiorato pensieri negativi: giusto un paio di settimane fa, quando lei mi ha raccontato della prima volta che ha visto il battito del minuscolo cuoricino, mi è capitato di sentirmi inadeguata...nel senso che ho pensato al mio utero come una culla inadeguata per quel piccino o quella piccina che in questi giorni avrei dovuto stringere fra le mie braccia. Ma ho prontamente archiviato il pensiero come masochista ed insensato.
Il Fatalista invece...non saprei.
Sembra infastidito, non lo so spiegare; non che non sia contento; forse non riesce ad essere profondamente partecipe della loro gioia o forse, semplicemente, sbaglio io ad avere questo sentore.
Ma poi, che importa?! Una cosa solo conta: è fatta!!!


mercoledì 20 gennaio 2016

Tiranno

Dicembre è stato un mese di conquiste...non solo per il camino, che certo è stato per un bel po' protagonista dei nostri pensieri, del nostro tempo e delle nostre fatiche.
La cosa più importante per la nostra famiglia è stata la maturazione dell'intestino della bambolotta.
Credo di poterlo affermare con una certa sicurezza ormai: ad oggi siamo già a metà dose di macrogol!!!
Ho voluto tentare e rischiare la sorte: la sua sorprendente regolarità intestinale mi ha dato la forza di prendere la decisione di iniziare a ridurre le dosi. Abbiamo avuto rarissimi momenti cattivi, superati con qualche stupidissima peretta. Fantastico!
Ma contemporaneamente alla bambolotta si è inceppata la lingua.
Ha iniziato già a Novembre. Prima con le parole che iniziano per vocale, poi tutti gli inizi di frase senza alcuna distinzione, poi anche durante...uno strazio indicibile...infine la sua consapevolezza ed il silenzio.
Una balbuzie che nel giro di un mese ha cambiato il suo carattere gioviale, aperto ed allegro.
Problema che va, problema che viene.
Sono state settimane di pena, vera pena. Il cuore mi si stringeva davanti a tanto sforzo; ed io inerme, incapace di esserle d'aiuto in alcun modo.
Il pediatra uomodighiaccio mi aveva detto di ignorarla.
Ok.
Per i primi tempi si può fare. Ma poi sono andata fuori di testa. Sensi di colpa per il lavoro, la voglia di rimediare; di colmare un disagio che ho solo immaginato.
Ma poi ho fatto anche di peggio:
"Respira, ammamma...stai tranquilla...calma, bambolotta, non ti agitare..."
Si è chiusa ancora di più in se stessa.
Così abbiamo deciso di chiamare la Brunetta (la logopedista che ha seguito la mia prima nipotina) e la settimana scorsa è venuta a casa a fare due chiacchiere con la bambolotta.
Mi ha rassicurato, dato precise indicazioni su come comportarmi: pare che sia un disturbo molto comune a questa età; il linguaggio è ancora in fase di sviluppo, non c'è da allarmarsi.
E, con dolce schiettezza, mi ha fatto intendere che io l'ho costretta a chiudersi in se stessa.
Il disagio era il mio, il nostro. Il disagio degli adulti che l'hanno solo fatta sentire incapace di esprimersi.
In pochi giorni sta tornando la bimba spensierata di prima e chiacchiera continuamente. Balbetta ancora, certo; ma vediamo già i primi segni di miglioramento.
Ho letto la data dell'ultimo post ed ho pensato cosa diamine ho fatto in tutto questo tempo?! Come è che non ho aperto mai il pc?
Ho dedicato ogni secondo disponibile a lei, alla mia bambolotta...e il tempo, si sa, è tiranno!