Tickers mammole.it
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venerdì 26 settembre 2014

CAOS

Lavoro: ultimo giorno di consegne. Se entro oggi non montiamo, imballiamo e spediamo, oltre a non fatturare un soldo, pagheremo le penali.
Manca la corrente elettrica dalle 8.00.
L'ENEL ha appena dichiarato che risolverà il problema entro le ore 14.00.
Negli uffici non si può far nulla.
In officina poco.
Il panico dilaga fra i vertici: il direttore di stabilimento, fumando come una ciminiera, alterna bestemmie a sentite preghiere (fatelo per il cuore della Madonnina di Gesù!!!). Dopo aver chiesto ai presenti dove poter sbattere la testa, ha trovato il primo muro ed ha dato un paio di capocciate, poi un calcio a qualcosa di indistinguibile nella penombra del capannone.
I bassi vertici se la ridono: alcuni escono a farsi il caffè, altri chiacchierano, altri ancora godono del caos che regna sovrano.
Qualche anno fa saremmo stati tutti preoccupati, tutti partecipi dei guai della nostra azienda...eppure allora c'era lavoro ovunque!
Oggi che avere un lavoro è un miracolo, godiamo a veder colare a picco i nostri sforzi.
Questo dovrebbe essere un campanello d'allarme per il boss e l'amministrazione, ma resterà inascoltato e noi lavoratori continueremo ad essere trattati sempre peggio, con il beneplacito della politica e forse anche dei sindacati.

7 commenti:

  1. Spero di cuore vada tutto bene!
    Poi ragioniamo su dove stiamo andando a finire!!!

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    1. E' tornata la corrente alle 14.30, un attimo prima che andassi via. Credo che ce la faremo, nonostante tutto.
      Ho lavorato lo stesso, ho trovato il modo di sporcarmi le mani (non in senso metaforico) e di coinvolgere un paio di persone. Il boss non lo saprà mai, ma la mia coscienza sì!

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  2. Io incrocio le dita! Che vada tutto benissimo!!!!
    Dove siamo finiti? Nel caos più totale.....

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    1. La gente è sempre più demotivata, tutto è dovuto, mai una pacca sulla spalla...anzi!
      Io capisco chi ha gioito: non siamo bestie, limoni da spremere, oggetti inanimati che non hanno diritto ad una vita privata o ad arrivare a fine mese.
      Però bisogna guardare "oltre", pensare ai figli che sono a casa, alla situazione contingente in cui versa il paese (ed il Paese). Sbaglio?

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    2. Non sbagli! Io da 10 anni mi barcameno nel mondo dell'Università (alla fine l'ho detto!), credendo di far parte di un progetto in cui crescere e realizzarmi. Ho dato tutta me stessa, e continuo a farlo, contribuendo attivamente alla crescita e al miglioramento della struttura, ma il futuro è sempre più oscuro. Eppure, vedo tanti dipendenti che se ne fregano letteralmente. Quello sarebbe il loro lavoro per la vita... mentre io sono una stupida spiantata (neanche precaria posso dire).
      Comunque, ce ne sono tanti altri che lavorano con impegno e passione, senza pensare all'orario, alle mansioni, agli straordinari, preoccupandosi soltanto di fare il meglio per il bene del proprio luogo di lavoro, con un senso del dovere e dell'appartenenza meravigliosi.

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    3. Effe! Ti sei scelta un "ambientino" niente male, mannaggia a te! Il mondo universitario è da sempre sorretto dagli spiantati e goduto dai dipendenti...almeno questa è l'idea che mi sono fatta frequentandola, poi ci saranno le dovute eccezioni, chi lo sa?!
      O forse è solo una questione di educazione, di indole.
      Quelli come noi sono abituati a fare il proprio dovere, non sanno vivere diversamente.
      Stamattina mi hanno presa in giro, mi istigavano a mollare e a tornare a casa: molti avranno pensato che sono una scema.
      A me invece piacciono quelli come te ed anche io mi sono piaciuta oggi :)

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