Tickers mammole.it
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lunedì 18 agosto 2014

Lunedì di lavoro

Stamattina il tragitto che mi ha portato in azienda sembrava quello di una realtà parallela: i camion ed i mezzi impegnati nel rifacimento della strada statale erano spariti, il cantiere congelato al momento in cui gli alieni hanno rapito gli operai, zero traffico, silenzio rotto solo dal canto delle cicale che si intrufolava nell'abitacolo dell'auto dal finestrino aperto.
Al lavoro il primo impatto è stato con il piazzale deserto, nessun essere umano indaffarato intorno a casse e mezzi vari.
Poca gente per i corridoi, tutti terribilmente calmi, nessuno di corsa...si vede che il boss è in ferie: negli ultimi anni si è diffusa l'idea che per mostrarsi indaffarati bisogna correre qui e là con qualche foglio di carta in mano (fosse pure uno speciale di Novella 2000!), perché il capo apprezza.
Secondo me apprezzerebbe di più se non schiodassimo il sedere dalla scrivania, ma son punti di vista... ai posteri l'ardua sentenza!
Nel mio ufficio il collega V. è in ferie, ma prima di andar via ha lasciato traccia del suo passaggio sulla scrivania della collega Ina, capovolgendo i gadget che arredano la sua postazione.
Lei ad un certo punto è scesa in magazzino a controllare della merce ed è risalita infastidita ed arrabbiata:
"Fortunata, ma lo sai che mi è successo? Giù ho incontrato un tizio, un forse imballatore, che mi ha guardata e detto: Non mi potevi portare qualcosa da bere? Una bibita, qualcosa di fresco?...
Maschilista! Roba da non credere! Vedono una donna e per loro è impensabile che possa essere un ingegnere!"
"Tu che gli hai risposto?"
"Non faccio la barista!"
Che poi neanche c'è un bar in azienda... mi son dovuta trattenere: immaginare la scena aveva un non so che di comico!
Il collega M. non sta bene: ha esagerato col cibo in questi giorni, ha l'aspetto di chi è stato sul punto di vomitare tutta la notte.
Il collega A. è anche lui in ferie...ma si è dilettato a riempirci i computer di alert sulle questioni più disparate, salvo poi scoprire che aveva già risolto tutto prima di partire!
Il collega F. alle 11.30 era al suo decimo caffè: alle 13.00 si esprimeva a parolacce e bestemmie irripetibili.
Io pensavo alla mia bambolotta, al tempo che mi separava da lei, alle coccole, ai giochi, al bagnetto.
Ora sono qui... che tento di scrivere fra le sue urla ed i suoi capricci!

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