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giovedì 5 giugno 2014

Vicini e lontani

Crilù ha sposato mio cugino Gramax, quindi è una cugina acquisita.
Faccio fatica a pensare che sia acquisita perché da che è entrata a far parte della famiglia si è sempre occupata di intrattenere tutti i rapporti familiari: così Gramax ha smesso di essere un lontano cugino di cui si hanno notizie raramente e per puro caso.
Questo scricciolo di donna è sempre allegra, simpatica ed energica, in barba a tutti i problemi che le si pongono innanzi.
Vive con il marito e due splendidi bambini dalle parti di Milano. Al nord. Perché lei è donna del nord. Anzi: Donna del Nord.
E' socievole, affettuosa, attenta e discreta. Non ha nulla a che vedere con lo stereotipo della donna settentrionale fredda e distaccata (se è per questo non ha nulla a che vedere neanche con lo stereotipo della figlia unica, eppure!).
Ha sposato un uomo del sud; con due genitori anziani e retrogradi che inorridiscono al solo sentir nominare Crilù. Perché in certe teste dure e ottuse non puoi far passare il concetto che una donna possa non saper cucinare alla stregua di chef Ramsay, non saper far la maglia o l'uncinetto, non ritenere opportuno il dover lavare i termosifoni, le tende ed i lampadari tutte le settimane.
Ed a nulla serve sapere che riesce a portare avanti la famiglia economicamente quanto un uomo, che lavori sodo, che abbia indiscutibili doti educative nei riguardi dei figli e di attenzione e cura nei riguardi del marito.
Ai miei zii non importa neanche sapere quanto Crilù e Gramax si amino, da anni e anni con la stessa determinazione e lo stesso rispetto del primo giorno.
Non la sopportano perché il pregiudizio è più forte del buon senso. E non sopportano neanche tanto i loro stessi nipoti ed il loro stesso figlio.
Crilù fa il cuore duro e sopporta in silenzio che passino quei pochi giorni all'anno in cui si scende  a far visita a questi suoceri testoni. Perché Gramax ci tiene e lei si getterebbe anche nel fuoco per lui.
A parte i miei zii, tutta la famiglia ha apprezzato da subito questa donnina.
Anche io sono stata rapita dalla sua simpatia e dalla sua voglia di mantenere i contatti con tutti noi perché "essere figlia unica ti fa capire l'importanza di avere una grande famiglia".
Abbiamo mantenuto per alcuni anni l'abitudine di scambiarci mail di saluti, di auguri, informandoci sempre su come procedesse la vita per le nostre rispettive famiglie.
Un giorno le ho comunicato che avevamo scoperto di non poter avere figli e che ci saremmo rivolti alla scienza.
Son cose che non puoi dire a tutti: le condizioni psicologiche ti impediscono di far fronte ad eventuali critiche e cattiverie gratuite che potrebbero piombarti addosso se ti confidi con le persone sbagliate.
Ma ricordo di non aver avuto dubbi sulla fiducia che stavo riponendo in lei.
Crilù e Gramax ci hanno sostenuti psicologicamente e materialmente quando abbiamo iniziato con i viaggi della speranza. Non ci hanno mollato e si sono resi disponibili ad aiutarci.
Quel rapporto virtuale si è finalmente trasformato in un rapporto reale e la stima per Crilù e Gramax è cresciuta sempre più, fino a diventare rimpianto a causa della lontananza.
Quando la bambolotta è stata ricoverata a Milano ed abbiamo iniziato a farle i lavaggi intestinali lei ci ha voluto aiutare con le sonde ed i sondini, mentre ci ripeteva di star tranquilli, che ci avremmo preso presto la mano...come se fosse una veterana del settore, tutto per farci coraggio.
Ieri, solerte come al solito, Crilù ha chiamato per avere notizie della bambolotta, perché non riuscivo a trovare il tempo di telefonarle da un po' e la cosa la faceva stare in pensiero.
Certe persone hanno il dono di farsi sentire vicine e presenti anche se fisicamente lontane.
Altre sono al tuo fianco, godono quotidianamente del tuo supporto, e non ti chiedono mai: come stai?

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