Tickers mammole.it
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sabato 21 giugno 2014

Solidarietà

Ho un rapporto un po' particolare con il telefono cellulare: mi è indispensabile ma non lo amo.
E' meraviglioso poter fare una telefonata in qualsiasi luogo e momento, ma non sopporto di poter essere rintracciata ovunque e ad ogni ora.
Credo che faccia lo stesso effetto a chiunque, ma io ho organizzato la mia vita in modo da non aver scocciature di nessun tipo...il tutto a spese del Fatalista.
Ho due numeri di telefono: uno per il lavoro e uno super segretissimo per i soli parenti stretti e pochissimi amici.
Tutto ciò che non è lavoro e non è famiglia resta automaticamente tagliato fuori.
La maestra d'asilo ha entrambi i miei numeri, ma sono stata chiara:
"Cercate di non chiamarmi perché se la bambina è con voi vuol dire che sono al lavoro. Quindi sono fuori città: non potrei fare niente se c'è un'emergenza, mi verrebbe solo un infarto. Mio marito lavora in uno studio medico qui vicino, anche a piedi arriverebbe in un lampo. E, se lui fosse fuori studio per delle terapie domiciliari, ci sono i miei genitori: anche loro abitano qui vicino e si organizzerebbero in un istante. E, se non trovate né mio marito né i miei genitori, ci sono i miei suoceri... che non arriverebbero molto in fretta, ma comunque sempre prima di me!"
Così, quando si è costituito il gruppo delle mamme dell'asilo, il numero di telefono ufficiale collegato alla bambolotta è stato automaticamente quello del marito.
E' un mese che stanno organizzando il saggio di musica al nido e da un mese il Fatalista si destreggia fra magliette da comprare della giusta sfumatura di celeste per poter essere dipinte dai marmocchi sino a rappresentare il mare.
Poi c'è stata la questione del regalo alla maestra...oltre a tutti i messaggi che quest'ultima invia per informarlo se la bambina ha mangiato, fatto la cacca, dormito, starnutito, riso o pianto...
Purtroppo per lui non è finita qui!
Il sabato è la giornata della piscina: portiamo la piccola a fare lezione di ambientamento acquatico. Prima  lo facevamo di mattina, ora abbiamo spostato tutto al pomeriggio perché la mattina la bambolotta fa un riposino per riprendersi dalle sue notti brave.
Oggi eravamo i soli a far lezione, forse a causa del cattivo tempo.
Mentre eravamo a bordo vasca: plin plin plin, cellulare del Fatalista. Lui mi guarda perplesso, teme sia un messaggio di lavoro. Prende il telefono ed esclama distrutto:
"Nooooooo! Hanno costituito il gruppo delle mamme della piscina su Whatsapp....ISTRUTTRICEEEEEE! Ma cos'è questa novità?!"
"Non me ne parlare! Vogliono andare a fare una pizza, che palle! Si attaccano al cervello: io ormai non rispondo più..."
"Ma è la prima volta che mi contattano!"
"Che fortuna: ti avranno inserito da poco. Guarda è un incubo, scrivono di qualsiasi cosa...l'altro giorno una mamma si lamentava che la figlia si era sporcata il vestitino e avrebbe dovuto pretrattare il capo...ma che me ne frega?!"
"Sapessi a me quanto importa!" ha risposto lui torvo e seriamente preoccupato.
Io mi sono sforzata di rimanere seria per solidarietà.


2 commenti:

  1. E' un problema serio... ho resistito a Whatsapp una settimana, poi anche grazie allo stato decadente del mio vecchio smartphone l'ho eliminato. W i vecchi sms!

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    1. E' un delirio...mio marito è sull'orlo di una crisi di nervi! Io trovo che Whatsapp sia molto comodo per l'uso familiare che ne faccio, ma l'abuso è fortemente sconsigliabile perchè tutti 'sti messaggini ti martellano il cervello: non basta una giornata per leggerli, figuriamoci rispondere!

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