Tickers mammole.it
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mercoledì 11 giugno 2014

Croci e delizia

Certi giorni sono più difficili di altri.
Ad esempio ieri sera, prima di andare in palestra, ho fatto un movimento maldestro e mi è venuto un dolore al ginocchio sinistro...più che fare Zumba ho zoppicato per un'ora fino a rientrare a casa più malconcia di prima!
Stanca e distrutta, con i capelli da asciugare, i piatti da lavare e la necessità di mettere un boccone sotto i denti, ho chiesto al Fatalista una mano a ritirare i panni stesi; come ogni volta che il marito fa qualcosa controvoglia, ha combinato un pasticcio: mi ha fatto cadere un tappetino del bagno nel balcone del primo piano. E (ovviamente) l'appartamento al primo piano è disabitato.
Sono andata a letto con l'intenzione di non svegliarmi più, ma la bambolotta  non ha dormito tutta la notte: non siamo riuscite a mettere insieme due ore di sonno, neanche spezzettato. Si lamentava, poi si svegliava e piangeva: ha pianto nel lettino, in braccio, al seno...inconsolabile! E' stata male: forse la pancia, forse i denti, fatto sta che nulla sembrava darle sollievo, né il gel per i dentini, né alcun rimedio per le coliche.
Mi sono presentata al lavoro come una zombie, pensando che tanto i colleghi sono abituati a vedermi con gli occhi pesti...invece stamattina tutti avevano una parola gentile sul mio aspetto devastato: un toccasana per l'autostima di una donna sulla soglia degli 'anta!
Della lettera segreta nessuna notizia, nessuno può leggerla, figuriamoci firmarla!
Insomma sono rientrata a casa un paio di ore fa abbastanza provata, con i nervi tesi ed un diavolo per capello. La bambolotta era già sveglia: impossibile pranzare, se mi vede pensa solo che è ora della tetta! Così mi sono stesa con lei sul lettone, per riprendere fiato durante la poppata.
Magia...
La mia piccola esploratrice ha scoperto il copriletto di raso in seta. Le è partito prima il piedino panzerotto: avanti e indietro, avanti e indietro...poi ha appoggiato una manina; pian piano ha cominciato ad accarezzarlo, ha smesso di succhiare ed è rimasta in ascolto del fruscio tenendo ben saldo il capezzolo nella bocca a cuoricino; poi ha deciso che l'esplorazione vale ben più di una interruzione di poppata e mi ha abbandonata per rotolare felice sul tessuto scivoloso; ogni tanto si fermava per appoggiare le guanciotte accaldate sul copriletto fresco e morbido.
E' stato uno spettacolo indescrivibile! Una medicina per la stanchezza ed il nervosismo, un tenero sorriso su di un viso affaticato ma finalmente felice.

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