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lunedì 5 maggio 2014

Orgoglio di madre

"La bambolotta è una bambina sempre sorridente, socievole e serena: ormai è la nostra mascotte!" dice la sua maestra guardandola innamorata.
In effetti ama andare al nido: sarà la gioia di avere altri bimbi con cui giocare, sarà il feeling che si è instaurato con tutte le maestre e la direttrice, sarà questione di carattere...fatto sta che finora non ha mai fatto capricci. Cerco di arrivare con un quarto d'ora d'anticipo la mattina, al momento di lasciarla, perché ho sempre timore che possa piangere. In effetti qualche volta ha un attimo di ripensamento e si ributta fra le mie braccia: io la coccolo un po' e lei si rituffa nelle braccia della maestra ormai pienamente soddisfatta. Tant'è che mi viene il dubbio che faccia un po' di scena più per soddisfare la mia ansia di mamma che per un suo effettivo bisogno.
Dalla scorsa settimana ha cambiato atteggiamento.
Si è accorta che quando il papà la va a prendere e la porta a casa io non ci sono.
Si lascia mettere nel suo lettino, riposa tranquilla fino al mio rientro e mi trova al suo fianco quando si sveglia. E piange.
Normalmente, persino nel sonno più agitato, al risveglio lei ride.
Alle tre del pomeriggio piange disperata, tende le braccine, mi si avvinghia al collo quando la prendo in braccio e smette di piangere ma singhiozza ancora per un po'.
Se provo a staccarla quando si è calmata, lei ricomincia con i lacrimoni.
Ho capito che ha bisogno del suo tempo per tranquillizzarsi e poi si allontana da sé: io la tengo ancora in braccio, giochiamo, ci coccoliamo e tutto torna normale.
Quando è sicura che non sparirò nel breve periodo ritorna la spavalda di sempre.
Mi vergogno a dirlo, perché l'indipendenza di mia figlia è qualcosa che mi sta a cuore esageratamente, però questa sua paura di perdermi mi sta inorgogliendo parecchio! Quanto il fatto che non faccia mai i capricci per andare all'asilo (quindi moltissimo).
Dopo questa confessione prometto che mi attiverò per tranquillizzare la mia bambina al fine di privarmi dei suoi abbracci meravigliosamente struggenti, di calpestare il mio malsano orgoglio di madre e ridonarle quella sicurezza che al momento sta vacillando.
Sigh!

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