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lunedì 5 maggio 2014

Fai da te

Il Fatalista ha qualche difetto: alcuni sono fastidiosi, altri insopportabili. Come qualsiasi persona sulla faccia della terra.
Poi ci sono i difetti pericolosi e questa è un'altra storia.
Per chiarire a cosa mi riferisco è indispensabile fare una premessa.
Io ho una naturale predisposizione per la risoluzione di problemi manuali, che siano di natura meccanica o impiantistica, di ingegno o altro; ricorro al personale specializzato solo se mi mancano le attrezzature o il tempo. Quando ho sposato il maritino e mi è capitata la sua cassetta per gli attrezzi sotto gli occhi non ho potuto fare a meno di notare la innaturale assenza di martello, pinze, chiavi... e persino chiodi! Alla mia richiesta di chiarimento, mi rispose che il resto dell'attrezzatura era in garage, tra le cose di nonnodivano.
Era plausibile poiché anch'io non avevo granché con me, avendo sempre sfruttato le cassette di nonnomarziano.
Col senno di poi mi sono resa conto che avrei dovuto indagare a fondo sulla questione.
Ho acquistato tutta la serie delle chiavi a brugola...e mi ha chiesto cosa fossero (neanche a cosa servissero!).
Una volta gli ho chiesto di passarmi il cacciavite piatto e mi ha risposto:
"Qual è? Quello normale?"
Non andrò oltre: non posso infierire perché razionalmente comprendo che non è colpa sua; è proprio impedito, geneticamente incapace; lui ed il fai da te sono distanti anni luce!
Si potrebbe pensare che tanto ci sono io. Ma spesso certe operazioni o situazioni necessitano di un aiutante. Ad esempio quando avevo il pancione e dovevo montare la culletta ed il fasciatoio. Due giorni per un lavoro di un paio di ore al massimo...ma proprio volendo esagerare, includendo anche le pulizie! Quanto ho urlato, ho perso la pazienza in un modo vergognoso! Perché lui interpreta le schede di montaggio e si intestardisce: è davvero un mulo! Eppure è consapevole dei suoi limiti!...E non li sopporta! Allora cerca in tutti i modi di venirne a capo, con esiti disastrosi. Oppure si improvvisa in imprese epiche di nascosto, finché non sento il botto e scopro che per fissare una scarpiera al muro ha sfondato la porta nuova. "Non avevo considerato il battiscopa, la scarpiera mi è sfuggita ed è caduta di taglio nella porta...vabbè, tanto è il buco è dall'interno della stanza, chi la vede?!"
E' come un bambino: se senti silenzio conviene andare a controllare cosa sta architettando.
Solo che ora ho anche la bambolotta; il Fatalista sfugge più facilmente al mio rigido controllo.
Ieri pomeriggio ha deciso di regolare le ante dei mobili della cucina: dopo il montaggio, a causa dell'assestamento, sono rimaste sbilenche. Avrei dovuto sistemarle anni fa...ma come diavolo facevo tra il lavoro, la casa, la cucina, i panni?! Ho sempre rimandato: diciamo che era l'ultimo dei miei pensieri.
Non entro nel dettaglio, che mi si spappola ancora il fegato al ricordo.
Ho trovato quel genio di mio marito con un anta scardinata in mano e la struttura lesionata irrimediabilmente di lato. Ho inspirato...espirato...inspirato...espirato...per diverso tempo, poi gli ho chiesto: "Mi fai vedere come avviti per cortesia?"
Avevo avuto la giusta intuizione. Non conosce il verso di avvitamento. Non si è reso conto che non stava regolando un beneamato piffero. Stava incoscientemente svitando ogni vite che trovava sulla sua strada.
E stavolta ci ha azzeccato pure usando il cacciavite a stella!!!

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