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sabato 24 maggio 2014

F.

F. è una ragazza dell'est.
Sono diversi anni che aiuta nonnamanager in casa. Ci va una mattina a settimana: è un tornado silenzioso che velocemente spazza via lo sporco ed il disordine.
Mia madre è una gran chiacchierona, molto socievole ed espansiva, ma con F. non c'è niente da fare.
Non parla. Non beve. Non va in bagno.
Lei fa i servizi, lavora oltre il tempo stabilito ma si fa pagare solo quanto pattuito. Non è possibile convincerla a prendere ciò che le spetta.
Prima di sposarmi, quando abitavo ancora con i miei genitori, ricordo che non mi accorgevo neanche che fosse in casa.
All'incirca due settimane fa ho deciso di farmi aiutare anch'io con i servizi ed ho chiesto a nonnamanager di intercedere per me presso F.
Ha acconsentito, il mio turno è il venerdì pomeriggio.
Ieri la bambolotta l'ha riconosciuta, le ha sorriso e le si è gettata fra le braccia (per poi ripensarci un secondo dopo). Quel sorriso è stato ricambiato e per me è stato come vedere F. per la prima volta. E' solo una ragazza...piccola, avrà certamente diversi anni meno di me.
"F. posso farti una domanda?"
"Sì"
"Hai figli?"
"Una bambina"
"Quanti anni ha?"
"Dodici...vive nell' Est con mia madre. E' una brava figlia, la migliore della scuola...è già signorina ma per fortuna non pensa ancora ai ragazzi...spero che succeda il più tardi possibile...anzi no, forse è meglio che si faccia le sue esperienze, io l'ho capito troppo tardi. Mi sono innamorata di mio marito a quattordici anni, ci siamo sposati e sono andata a vivere con mia suocera. Mi occupavo della casa, della campagna e degli animali. Facevo la schiava e non ero libera neanche di aprire bocca. Un giorno, dopo sette anni, mia suocera mi ha preso per mano, mi ha accompagnato fuori e mi ha detto: Non ti voglio più, non ti sopporto, voglio che mio figlio si prenda un'altra donna. Così ho preso la bambina e sono tornata da mia madre, ma dovevo lavorare per vivere...ho raggiunto mio fratello in Italia e ora mia figlia può permettersi una vita agiata. La nonna da allora non l'ha mai cercata né vista. Suo padre pochi mesi fa si è dimenticato il suo compleanno, però qualche volta le telefona. Lei soffre molto per questo padre così indifferente...ma che posso fare. Cerco di consolarla..."
Dopo questa confidenza durante la quale non ha mai smesso di spolverare e spostare mobili, ha sospirato e mi ha chiesto un bicchier d'acqua (scusandosi per aver dimenticato di portare la sua bottiglietta).
La bambolotta ha iniziato a girarle intorno con il girello cercando di distrarla in tutti i modi, quindi ho tentato di dissuaderla dicendole:
"Lascia in pace F., ammamma, un'altra volta andiamo a passeggio insieme. Ora falla lavorare tranquilla..."
"Sì, bambolotta, un giorno vieni tu a casa mia che prendiamo un gelato insieme"
Laddove nonnamanager non è riuscita, la bambolotta ha sfondato ogni reticenza.

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