Tickers mammole.it
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martedì 13 maggio 2014

Decisione

Sabato pomeriggio abbiamo fatto compere: sono diversi giorni che il Fatalista mi tortura con la storia che deve portare la bambolotta in bicicletta. Solo che io non amo le due ruote in genere, in più viviamo in un paese dove non esistono piste ciclabili, a mala pena abbiamo i marciapiedi!
Pensare di prendere la bicicletta per spostarsi è da folli: non ci sono strade in piano, tutte super salite e super discese...comunque, pur di non sentirlo più, l'ho accompagnato per scegliere il modello del seggiolino. Il Fatalista era al top dell'entusiasmo: non so come abbia fatto a dormire la notte!
In realtà il mio cedere al suo entusiasmo aveva un secondo fine...è da un po' che mi sono resa conto che quando rientro dal lavoro non faccio che spostare la bambolotta dal box al girello al lettino, tutto per sbrigare le centinaia di faccende domestiche che spuntano come funghi. Pur lasciando indietro i servizi, restano sempre i panni da smacchiare e lavare, la cena e il pranzo da preparare, i vari brodini, passati di verdure, le poppate, le pappe, la palestra, la piscina della bimba e varie ed eventuali.
In poco tempo la casa è diventata una discarica! In più non riesco a dedicarmi sul serio a mia figlia.
Non faccio che accudirla: sto facendo la babysitter, non la madre. Non va bene...le manco e mi manca.
Così, venerdì sera ho detto al Fatalista che penso sia il caso di farmi aiutare in casa una volta a settimana.
Ha storto il naso, di peggio non potevo chiedergli.
Il suo motto è non abbiamo bisogno di nessuno, riusciamo a fare tutto da soli.
Che è vero, ma a quale prezzo? Fintanto che ci sacrifichiamo noi io sono la prima sostenitrice della sua idea. Ma non voglio sacrificare nostra figlia.
"Marito, se non sei d'accordo dovrò lasciare la palestra...così recupero tre ore a settimana, forse anche più..."
"Non se ne parla!" ribatte lui frustrato dal solo pensiero che io non sia più Wonder Woman, che non si possa più vantare del fatto che ha una moglie che riesce a far stare 48 ore in 24.
Inutile insistere quando si impunta. Meglio attendere un momento più propizio. Ma sabato era troppo felice per rovinargli la festa riprendendo l'argomento.
Domenica, nel primo pomeriggio, tutto eccitato mi fa:
"Portiamo la bambolotta in bici? Sì?"
"Certo, andate, ti aiuto io ad uscire dal garage..."
"Perché tu non vieni?"
"Vediamo...forse riesco ad organizzarmi...no, scusami, non posso proprio: devo pulire il forno che hai contaminato col glutine, altrimenti niente pizza stasera; a proposito devo ancora impastare... poi devo ritirare i panni e preparare le borse per domani; organizzarti il pranzo, mettere a posto i piatti...guarda lascia perdere, andate voi"
"Lo sapevo! Non facciamo mai le cose insieme come una famiglia in questa casa!"
Mi sono sentita uno schifo: ho mollato tutto e sono scesa con mio marito e mia figlia a godermi il sole pomeridiano. La bambolotta era la bambina più felice dell'universo sul suo seggiolino, dietro al suo papà: mi cercava sorridente e gioiosa come per dire Hai visto mamma questa cosa nuova che stiamo facendo?!
Ieri sera ho comunicato al Fatalista che F. verrà venerdì pomeriggio per aiutarmi con i servizi.
Non ha fiatato. Io ho tirato un sospiro di sollievo.

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