Tickers mammole.it
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mercoledì 12 marzo 2014

E' nata una mamma

E così ho partorito con dolore, come quasi tutte le donne che vivono in Italia.
Dopo qualche ora dal parto mi hanno finalmente riportato mia figlia, me l'hanno fatta attaccare subito al seno: che strana sensazione, è indescrivibile!
La nascita della bambolotta mi ha lasciata stordita, incapace di realizzare cosa fosse accaduto. Non ero pronta sotto tanti aspetti...e continuerò a non esserlo man mano che crescerà!
I primi giorni continuavo a ragionare solo per me stessa: non mi aspettavo che avrei avuto perdite così copiose, che i punti sarebbero stati così dolorosi...e non voglio entrare in altri dettagli intimi! Occupata e preoccupata per la mia salute, avevo questa scimmietta costantemente attaccata al seno: mi sentivo privata del mio spazio vitale, non potevo neanche muovermi che urlava. Il solo andare a far pipì era un incubo: con la situazione complicata "laggiù", il tempo infinito che impiegavo per l'igiene e la bambolotta che strillava come un'aquila di fuori; mamma mia, che stress!
Ora so che la piccina voleva stare giorno e notte al seno perché così riusciva a liberarsi almeno un po' dell'aria e successivamente qualche volta anche della cacca.
Fatto sta che con un tale regime non c'è voluto molto perché mi venissero le ragadi.
Mi scendevano le lacrime dal dolore, mi mordevo la mano e cercavo di resistere: tutti mi dicevano sei fortunata ad avere il latte!, non potevo arrendermi...
La verità è che non so se tornando indietro rifarei la stessa scelta.
L'allattamento per me è stato peggio del parto.
Non voglio dilungarmi, tanto il senso delle mie prime settimane da madre si può riassumere come un susseguirsi di "incombenze e doveri" senza possibilità di lamento, perché questa bambina l'avevo inseguita e desiderata per anni: ovviamente se mi fossi lagnata sarei stata aspramente rimproverata da tutti, mi avrebbero detto hai voluto la bicicletta?...Pedala!
Non sono fra le fortunate che si sono innamorate del proprio figlio al primo sguardo.
Il mio amore si è insinuato subdolamente fra le pieghe dell'anima giorno dopo giorno, lacrima dopo lacrima...finchè, improvvisamente, il trasalire in piena notte per un debole lamento non ti fa più montare una rabbia cieca per il sonno che stai perdendo; improvvisamente ti accorgi che anche se non dormi, però riesci a far riposare la tua bambina, sei appagata e soddisfatta ugualmente; poi capita che tua figlia riesca a dormire qualche ora durante il giorno...e ti manca terribilmente; i tuoi denti si stringono per la voglia di mangiarla di baci, ti commuovi ogni volta che alza la manina verso il tuo viso per assicurarsi che ci sei; ridi quando lei ride, piangi quando lei piange.
Improvvisamente il senso della tua vita è lei e tu ti accorgi di essere diventata mamma.

2 commenti:

  1. non è il miglior modo per cominciare...ma poi i fastidi/dolori passano e ti godi meglio la tua nuova avventura...all'inizio anche io ho avuto l'impressione di una catena di montaggio (gemelli) ma poi piano piano mi sono assestata....anche io sono una lavoratrice fulltime che spera ma non otterrà mai il part time...ma si cerca una dimensione familiare anche in questo.....!

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    1. Non sai quanto ammiro voi mamme di gemelli! Credo che nel mio caso abbia anche giocato a sfavore il tempo trascorso da sola con mio marito, prima che arrivasse la bambolotta. Avevamo dei ritmi ormai consolidati, la nostra routine cucita su misura per due...
      O forse avevamo solo bisogno di tempo per adattarci al piccolo uragano che aveva colpito le nostre vite ;-)

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